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Nubifragi in Comelico e Cadore, paura per due escursioniste sulla Cengia Gabriella

Frane e nubifragi sulle Dolomiti venete (Photo courtesy corrierealpi.gelocal.it)
Frane e nubifragi sulle Dolomiti venete (Photo courtesy corrierealpi.gelocal.it)

COMELICO SUPERIORE, Belluno — Numerose frane e smottamenti, strade interrotte e case allagate. Questo il bilancio dei danni provocati dai fortissimi temporali che si sono abbattuti ieri sera sulle Dolomiti, in particolare nelle zone del Comelico e del Cadore. Si è temuto ieri anche per due turiste tedesche che risultavano disperse dopo il nubifragio nella zona della Cengia Gabriella, nel gruppo del Popera: questa mattina però, si è avuto notizia che le donne si erano rifugiate al bivacco Brigata Battaglione Cadore e quindi è rientrato l’allarme.

Gli uomini del Suem di Pieve di Cadore avevano contattato ieri sera tutti i rifugi della zona per verificare le presenze di alpinisti ed escursionisti nelle diverse strutture a seguito delle piogge torrenziali. In particolare avevano sentito il Lunelli, il Carducci, il bivacco Brigata Battaglione Cadore e il Berti, quest’ultimo situato a 1950 metri sul limite inferiore del vallon e del crinale del Creston Popera nel comune di Comelico Superiore. Inizialmente infatti, si pensava che le due turiste tedesche fossero partite da qui e che fossero impegnate nella ferrata Roghel: sulle loro tracce si era quindi messo il soccorso alpino, che ieri sera era intervenuto anche al Rifugio Sommariva, al Pramperet per aiutare una donna infortunatasi a causa del maltempo.

Questa mattina si è saputo invece che il gestore del rifugio Carducci aveva riferito della partenza, attorno alle 15.30, delle due escursioniste tedesche dirette alla Cengia Gabriella, sul versante meridionale  della Cima Giralba. L’elicottero del Suem di Pieve di Cadore, dopo aver imbarcato un tecnico del Soccorso alpino della Val Comelico, ha effettuato poche ore fa un sopralluogo sul percorso, dirigendosi al bivacco Brigata Battaglione Cadore, possibile meta delle due turiste. Proprio qui di fatti, parlando con tre ragazzi che avevano bivaccato assieme a loro, i soccorritori hanno potuto scoprire che le due donne avevano passato la notte lì ed erano ripartite di prima mattina per il loro giro.

Ieri sera una squadra del Soccorso alpino della Val Comelico era salita fin sotto il rifugio Berti per controllare le conseguenze della frana staccatasi a fianco della Roghel vecchia, la ferrata smantellata, sotto i Campanili del Popera: pare infatti che il distaccamento sia sceso su parte del sentiero e in questo momento un’altra squadra del Cnsas è tornata sul posto per controllare meglio, senza la presenza di nebbia, le dimensioni dello smottamento.

Ferrata Cengia Gabrielli (Photo courtesy rifugioberti.it)
Ferrata Cengia Gabrielli (Photo courtesy rifugioberti.it)

Del resto sarebbero almeno una decina le frane staccatesi ieri sera dalle montagne a seguito delle piogge torrenziali abbattutesi su Cadore, Comelico, Alta val Boite fino al territorio di Cortina d’Ampezzo. Molte strade sono stata invase da tronchi d’alberi, massi, fanghiglia: secondo il Corriere delle Alpi la statale 52 Carnica sarebbe stata interessata da uno smottamento all’uscita di Cima Gogna verso Auronzo, e ancora nel tratto da Santo Stefano fino alla galleria del Comelico.

Altre frane si sono verificate a Rio Gere nel territorio di Cortina, dove il ponte è stato invaso da detriti; poi intorno a Misurina, ad Auronzo di Cadore, sulle sponde del lago di Santa Caterina e nella zona di Palus San Marco. Secondo il Gazzettino del Nord Est, anche in Valle d’Isarco ci sarebbero stati diversi smottamenti a seguito dei forti temporali: in particolare nei pressi del Comune di Fortezza, dove il distaccamento sarebbe finito molto vicino all’autostrada del Brennero. Disagi si sono verificati anche a Bressanone, dove alcune strade sono rimaste allagate, e a Laion dove un fulmine ha colpito e dato fuoco a un fienile.

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