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Verso oriente come Marco Polo: parte oggi l’avventura di Silvio “Gnaro” Mondinelli

Gnaro in partenza (Photo courtesy 7milamiglialontano.com)
Gnaro in partenza (Photo courtesy 7milamiglialontano.com)

ALAGNA VALSESIA, Vercelli — Una carovana in viaggio verso oriente, proprio come Marco Polo. Ha un sapore d’altri tempi l’avventura che si accinge ad intraprendere Silvio “Gnaro” Mondinelli, che quest’oggi partirà dalla Capanna Margherita per attraversare l’Asia con tre amici, due fuoristrada e un camion. E per chi ha nostalgia del Mondinelli alpinista, buone notizie. Il lupo perde il pelo ma non il vizio: a settembre Gnaro salirà in Himalaya per tentare il Manaslu con una discesa da brividi in parapendio.

“E’ un’altra avventura rispetto a quelle cui sono abituato – racconta Gnaro alla vigilia della partenza -. Sicuramente stare 12 ore su una jeep non è come andare in spedizione, ma lo sport non mi mancherà. Ogni sera dovrò trovare il tempo di allenarmi per arrivare pronto a Kathmandu, visto che da lì partirò per andare a fare un ottomila. Ma sono emozionato. Vedrò posti che non ho mai visto, incontrerò gente nuova e vecchi amici. Inoltre, uniremo l’utile al dilettevole visto che lo scopo del viaggio è benefico”.

Eh sì, benefico. Perchè il viaggio di 7milamiglialontano è nato per portare un fuoristrada da attrezzare ad ambulanza all’ospedale di Malekhu, e per raccogliere fondi da destinare alla scuola di Namche Bazar, due progetti dell’associazione Amici del Monte Rosa con cui Gnaro Mondinelli collabora da sempre. Per raccogliere fondi, sono diverse le iniziative. Dalle cartoline della spedizione all’acquisto delle tappe del viaggio via web, iniziativa che a inizio giugno aveva già fruttato 15milaeuro. Ma organizzarlo non è stato semplice.

“Sembra una stupidata girare il mondo oggi – racconta Gnaro -, invece ci sono ancora un sacco di problemi. E’ già stata un’avventura avere i permessi per attraversare tutti i paesi. In Cina, per esempio, hanno chiesto una montagna di soldi per attraversare 3 province, per fortuna alla fine abbiamo risolto cambiando un po’ l’itinerario”.

La partenza è fissata per quest’oggi alle 16 da Alagna, ma sarà preceduta da un brindisi alla Capanna Margherita, dove questa mattina si svolgerà una gara di corsa. Alle 17 tappa a Varallo Sesia per una conferenza stampa e alle 20 una festa a Brescia, presso la concessionaria Great Wall che ha donato il fuoristrada per l’ospedale nepalese. Dopodichè, via verso il Sol Levante.

“Il posto che sono più curioso di vedere è il Kazakhstan – prosegue Mondinelli – perchè la Russia un po’ l’ho vista, la Karakorum Highway la faccio per la quinta volta. Poi andremo in India, anche lì non sono mai stato. Nemmeno a Mosca, veramente, ci passeremo due giorni. Strada facendo penso che incontrerò degli amici che ho conosciuto negli anni delle spedizioni. A Tolmezzo faremo una serata, ma in tanti anche dall’estero mi hanno scritto “se passi fermati che mangiamo una volta insieme”. Vuol dire che in questi anni si sono costruite delle amicizie. Sarei contento di rivederli. Noi partiamo con cibo italiano e vino buono, per fare anche festa con le persone che incontreremo. Perchè la vita è un viaggio, spesso duro, ma è anche festa”.

Il viaggio verso il Nepal, in effetti, si prospetta tutt’altro che una passeggiata. E’ costruito con tappe veloci da circa 12 ore, cambio alla guida ogni tre ore, e accampamenti notturni anche improvvisati. “Abbiamo con noi tende e tutto il necessario per accamparci – spiega Gnaro – perchè in Cina facciamo un pezzo di deserto. Di notte faremo un po’ alberghi, un po’ bettolacce e un po’ tenda”.

Il team è formato, oltre che da Mondinelli, dal fotografo Giuliano Radici e dall’art director Paolo Veraldi, insieme al videoreporter Nicola Lucini e all’esperto di viaggi Luigi Lupatelli.

L’arrivo a Kathmandu è previsto per il 26-27 agosto. Mondinelli si fermerà nella capitale nepalese per alcuni giorni aspettando l’arrivo dei compagni con cui salirà il Manaslu: Christian Gobbi, Alberto Magliano e Enrico Dalla Rosa. L’idea è quella di scendere dalla vetta, 8.143 metri, col parapendio.

“Da questo viaggio vogliamo portare a casa belle foto per il libro che uscirà a scopo benefico – conclude l’alpinista bresciano – e dei bei filmati per un documentario che forse andrà sulla Rai. Voi continuate a seguirci, vi daremo notizie strada facendo. E mi raccomando, diventate nostri fan. Abbiamo già raggiunto quota 8000 come “fan” su Facebook, chissà strada facendo magari arriviamo a 8848!”.
Links: www.7milamiglialontano.com, www.gnaromondinelli.it

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Un commento

  1. auguro un buon viaggio a Gnaro e compagnani
    La discesa dal Manaslu in parapendio mi sembra
    un ‘americanata
    Bisogna stare con i piedi per terra e Gnaro li ha sempre avuti
    guido

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