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Monte Bianco: due fidanzati morti assiderati sul Dome Du Gouter

La capanna Vallot vista dall'alto (Photo courtesy xee.altervista.org)
La capanna Vallot vista dall’alto (Photo courtesy xee.altervista.org)

AOSTA — Sono morti assiderati sulla cresta del del Dome Du Gouter, a 4.400 metri di quota. La tragedia accaduta questo weekend sul Monte Bianco, pochi giorni dopo la valanga che sul lato francese del massiccio aveva ucciso 9 alpinisti, ha visto morire un ragazzo spagnolo e una ragazza polacca. “Abbiamo dovuto lasciarli lassù perchè Josè era spossato mentre Joanna aveva perso lucidità, cantava e vaneggiava” hanno raccontato i compagni che sono riusciti a mettersi in salvo.

I due ragazzi stavano salendo al Bianco nella giornata di sabato, con altri amici spagnoli e polacchi. I sopravvissuti hanno raccontato a La Repubblica che quando sono partiti il tempo era pessimo, con visibilità quasi zero, e che dopo un tratto di salita nella bufera hanno deciso di rifugiarsi alla capanna Vallot per la notte, insieme ad altri alpinisti polacchi.

La mattina dopo, la bufera imperversava ancora, così il gruppo ha deciso di tentare la discesa nonostante la bufera. I quattro però, a causa della scarsa visibilità e di riferimenti per scendere, hanno perso l’orientamento su un plateau. dopo aver vagato per un po’, i due fidanzati sono crollati. Gli altri due hanno cercato di costruire un riparo, poi hanno deciso di scendere per dare l’allarme.

“Abbiamo dovuti lasciarli lassù – hanno raccontato a La Repubblica – perchè Josè era spossato, non aveva più forze, mentre Joanna aveva perso lucidità, cantava e vaneggiava, non riuscivamo a farla mangiare”.

Durante la discesa, i due sono caduti e hanno subito alcune ferite. Per fortuna, il gestore del rifugio del Gouter da cui erano partiti li ha visti scendere con difficoltà dal pendio sopra la struttura, e ha provvidenzialmente organizzato una cordata di soccorso che è salita a recuperarli. I due hanno passato la notte al rifugio e poi sono stati curati all’ospedale di Aosta.

Lo spagnolo, 35 anni, e la polacca, 30 anni, sopraffatti dal freddo e dalla stanchezza, purtroppo non sono riusciti a sopravvivere. Sono rimasti lì, sul confine tra Italia e Svizzera, e sono stati recuperati soltanto ieri dal Soccorso Alpino Valdostano, dal Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Entrèves e dalla Gendarmerie di Chamonix. I loro corpi pare avessero una temperatura di 2 gradi e fossero sepolti da una spanna di neve.

Per chiarire la dinamica dell’accaudto, la Guardia di Finanza di Entreves ha aperto un’indagine.

 

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5 Commenti

  1. Questi esempi, da evitare, non devono mettere in cattiva luce chi, come vittime e sopravvissuti della tragedia nella stessa zona, di una settimana fa, non possono essere accusati di alcuna imprudenza. Per questo fine sttimana le previsioni meteo erano PESSIME: come ci si puo’ avventurare in certe zone in tali condizioni? anche per chi viene da lontano, ci sono sempre soluzioni, culturali, storiche, ecc. alyernative akl rischio della vita propria e dei soccorritori. AT

  2. oramai l’alpinismo è sport di tutti……………non si ha piu’ l’umilta’ di vedere previosioni, ascoltare pareri di esperti, ingaggiare una guida………………………………….tutti si ritengono grandi esperti perche magari hanno salito la collinetta dietro casa………………..credo che rispetto alla massa di inesperti o finti esperti gli incidenti sono , miracolosamente e grazie a dio, pochi .
    nulla a che vedere con quanto accaduto la scorsa settimana.

  3. Non è giusto dire “ormai l’alpinismo è sport di tutti”: la maggior parte delle persone che affrontato itinerari alpinistici sono preparati e coscenti dei rischi, poi c’è una minoranza (secondo me c’è sempre stata) che non agisce in modo prudente e consapevole, di questa minoranza qualcuno ci lascia la vita.
    E’ ovvio che 2 morti hanno più visibilità di centinaia che salgono e scendono senza problemi e altrettanti che non salgono rinunciando per tanti motivi.
    Sarà anche vero che la minoranza di impreparati e potenziali vittime è cresciuta nel tempo, così come è crescito il numero delle persone che frequentano le vette, è cresciuta la viabilità e l’offerta di posti letto (in quota e non), le scuole di alpinismo e le guide, i materiali sono migliori, più leggeri e meno costosi.

  4. Che dire, non è stato un incidente, ma poca esperienza e molta leggerezza. Dovevano attendere alla Vallot le condizioni per scendere, anche piu giorni.
    Luca

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