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Clima: ma i ghiacci antartici si espandono davvero?

Variazione di massa dei ghiacci antartici terrestri dal 2002 (fonte NASA courtesy 3bmeteo.com)
Variazione di massa dei ghiacci antartici terrestri dal 2002 (fonte NASA courtesy 3bmeteo.com)

BERGAMO — Per rispondere correttamente a questa domanda è necessario separare il ghiaccio marino da quello terrestre. Il primo è formato dall’acqua di mare ghiacciata, mentre il secondo deriva dall’acqua dolce delle precipitazioni che cadono in forma solida sul Continente antartico. La fusione del ghiaccio marino, dunque, non comporta un innalzamento del livello del mare, al contrario della fusione del ghiaccio “dolce”.

A differenza dell’Artico, il ghiaccio marino dell’Antartide si fonde completamente nel corso dell’Estate e poi si riforma nella stagione invernale e quindi non contribuisce in maniera significativa al bilancio energetico anno dopo anno. Per l’Artico invece la tendenza è a una diminuzione della superficie e della massa di ghiaccio marino che rimane nella stagione estiva, e questo comporta, anno dopo anno, uno squilibrio energetico, in quanto maggior calore viene assorbito dall’acqua.

Negli ultimi anni il ghaccio marino si sta espandendo intorno all’Antartico ma il suo impatto sul clima è minimo in confronto al ghiaccio terrestre, molto più esteso, e che riflette la gran parte della radiazione solare del Continente.

Le ragioni principali per cui il ghiaccio marino si sta espandendo sono sostanzialmente legate al riscaldamento globale:

1) L’aumento della temperatura dell’aria permette un incremento dell’umidità che portano a maggiori precipitazioni. L’aumento delle precipitazioni forma uno strato superficiale oceanico che è meno denso di quello più profondo. In tal modo c’è meno rimescolamento dell’acqua e quindi anche la fusione del ghiaccio è ridotta poiché l’acqua più fredda rimane in superficie.

2) La diminuzione dei livelli di ozono sopra l’Antartide ha raffreddato la stratosfera e ha favorito un incremento dei venti ciclonici attorno all’Antartide. In tal modo il ghiaccio viene sospinto in aree di mare aperto che possono incrementare la produzione del ghiaccio stesso.

Tuttavia se consideriamo il ghiaccio terrestre, la copertura sull’Antartide occidentale è in rapido ritiro, mentre quella dell’Antartide orientale è sostanzialmente stabile. Nel suo complesso il Continente sta perdendo oltre 100 Km cubici di ghiaccio terrestre per anno dal 2002, ma quel che più spaventa è l’incremento della velocità di fusione, rilevata attraverso diversi tipi differenti di misure, tra cui quelle effettuate dei satelliti Grace (vedi grafico della Nasa).

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