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Weekend tragico: catena di incidenti in montagna

TRENTO — Un alpinista precipitato dal Campanil Basso. Un escursionista in un dirupo sulla Cima del Lago. Un base jumper caduto nella Valle dei Laghi. Uno scalatore ferito su una via dell’Agner. E due svizzeri dispersi sul Sirente. E’tragico il bilancio di questo weekend di bel tempo sulle montagne italiane, che ha visto diversi morti e feriti in alta quota.

L’incidente sul Campanil Basso, celebre cima delle Dolomiti di Brenta vicino a Madonna di Campiglio, è stato mortale. La vittima è un alpinista tedesco di 62 anni, che guidava una cordata sulla via Fehrmann al Campanil Basso, quarto grado sostenuto. A circa metà della scalata, per ragioni ancora da stabilire, l’uomo è precipitato per 20 metri, sbattendo contro le rocce e riportando ferite mortali.

I soccorsi, allertati dal suo compagno, hanno dovuto condurre una complessa operazione per recuperare la salma: trovandosi la cordata in una diedro “negativo”, non è stato possibile l’uso del verricello. Due tecnici del soccorsohanno dovuto scendere in parete per una cinquantina di metri e portare le due persone in un posto più idoneo per il recupero in volo.

Letale anche l’incidente sulla Cima del Lago, vicino a Tarvisio, che ha visto un 69enne precipitare in un dirupo durante la salita in vetta. L’uomo stava salendo con degli amici della sua sezione Cai. Il volo è stato di alcune decine di metri e non gli ha lasciato scampo. Anche in questo caso la dinamica dell’incidente sarà chiarita dalle indagini delle autorità. Il suo corpo è stato poi prelevato dagli uomini del Soccorso alpino della Guardia di Finanza con l’ausilio di un elicottero della Protezione civile.

E’ sopravvissuto invece il base jumper che si è schiantato contro una parete rocciosa nella valle dei Laghi. Il giovane, di nazionalità spagnola, si era lanciato dal Becco dell’Aquila, ma invece di atterrare dove previsto è finito contro le rocce. Al momento risulta ricoverato in ospedale con lesioni piuttosto gravi.

Condizioni serie anche per l’alpinista bolzanino di 29 anni precipitato su una parete dell’Agner, nel bellunese. Il rocciatore, 29 anni, è caduto a circa 2000 metri di quota mentre saliva lo spigolo nord della montagna, apparentemente a causa del crollo di un blocco di roccia a cui si era appoggiato. Il volo è stato di 30 metri contro le rocce, prima di arrestarsi su dei cespugli di pino mugo. Secondo il Soccorso Alpino e Speleologico Veneto, sarebbe stato portato all’ospedale di Belluno con sospette fratture alle caviglie, ad un braccio e ad alcune costole.

Nessuna ferita ma un grosso spavento per i due escursionisti di Zurigo dispersi sul Sirente (2439 metri) in Abruzzo. Secondo quanto riferito dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico dell’Abruzzo due giovani, di 33 e 27 anni, stavano salendo in vetta lungo un canale nei pressi del Canale Maiori. Nel tardo pomeriggio si sono ritrovati bloccati in un tratto impervio e hanno chiamato il 118, che li ha recuperati in elicottero nonostante il sopraggiungere di un temporale in zona.

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