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Dati affidabili contro il global warming: a Rio+20 presentato il Geonetwork, portale del clima in alta quota

Rio+20, presentazione del Geonetwork
Rio+20, presentazione del Geonetwork

RIO DE JANEIRO, Brasile — A Rio de Janeiro si discute di ambiente, ma mentre tutto sembra convergere verso conclusioni già scritte, fra tanti “se” e altrettanti “ma”, la vera novità nell’ambito delle iniziative di Rio+20 arriva dal Comitato EvK2Cnr in tema di sviluppo sostenibile nelle aree montane. Si tratta di SHARE GeoNetwork, portale di dati sul clima e l’ambiente in alta quota, un sistema innovativo e tangibile che mette a disposizione della comunità scientifica e dei decisori politici dati analitici validati e affidabili per l’attuazione di concreti interventi e strategie in tema di difesa e conservazione dell’ambiente, da adottare su scala locale e planetaria.

Presentato nell’ambito di un Side Event organizzato da Icimod, dalla dott.ssa Maria Teresa Melis, ricercatrice dell’Università di Cagliari e coordinatrice del sistema informativo del Progetto SHARE del Comitato EvK2Cnr, SHARE Geonetwork è un catalogo multidisciplinare che promuove l’accesso ai metadati, ai dati spaziali e alle informazioni geografiche degli ambienti di alta quota.

Il portale si propone di rispondere alle richieste delle istituzioni internazionali e intergovernative per migliorare la ricerca ambientale nelle regioni di alta quota e alla necessità di poter contare su dati precisi e attendibili in relazione alle variazioni climatiche e alle conseguenze dinamiche sull’ambiente terrestre, promuovendo politiche di adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici e collaborando per definire le necessità e le priorità identificate dall’UNEP e dalle altre agenzie internazionali.

“Le nazioni devono muoversi insieme per rispondere adeguatamente ai problemi del riscaldamento globale e dei mutamenti del clima, ma non potranno essere efficaci senza un’attenta ponderazione delle cause che hanno portato alla situazione attuale e una precisa analisi degli investimenti ambientali da fare” – è stata la riflessione che ha introdotto a Rio+20 la presentazione di SHARE GeoNetwork da parte del Comitato EvK2Cnr.

La necessità di validare i dati climatici e ambientali, garantendone l’affidabilità attraverso sistemi internazionali di verifica e divulgandone i risultati, diviene una delle priorità delle politiche di adattamento e mitigazione a livello nazionale e internazionale, come anche riconosciuto dall’Ipcc, il gruppo intergovernativo dell’Onu sul cambiamento climatico.

In questo contesto la montagna e le stazioni di rilevamento scientifico in alta quota giocano un ruolo molto importante. Non a caso Share (Stations at High Altitude for research on Environment), il noto progetto di monitoraggio promosso dal Comitato EvK2Cnr, basato su una rete mondiale di stazioni climatiche e ambientali e che opera in collaborazione con Unep, Wmo e Nasa, è considerato un punto di riferimento internazionale per la raccolta dati in aree di alta montagna utili allo studio del riscaldamento globale, alla circolazione degli inquinanti e per la valutazione dei loro effetti sui sistemi glaciali, idrici e biologici. Gli studi scientifici correlati sono indispensabili per mettere a punto modelli previsionali che hanno importanti implicazioni nella definizione di corrette politiche ambientali.

SHARE GeoNetwork è un database di condivisione di dati standardizzati, un punto di accesso unico in grado di diffondere dati ambientali e informazioni sui risultati delle ricerche nelle aree di alta quota, disponibile via web all’indirizzo www.geonetwork.evk2cnr.org o attraverso il sito www.evk2cnr.org.

“La comunità scientifica e quella governativa presenti alla conferenza Rio+20 hanno appreso con soddisfazione la creazione di un sistema aperto a tutti per la consultazione dei metadati climatici e ambientali riferiti ad aree sensibili quali quelle di alta montagna – sottolinea Antonio Ciaschi, vicepresidente del Comitato EvK2Cnr -, dati che rappresentano le vere sentinelle dei cambiamenti in atto nell’atmosfera e sulla terra SHARE Geonetwork, frutto della ricerca e del coordinamento italiani, sarà d’ora in avanti un importante strumento a supporto delle politiche di sviluppo sostenibile a livello internazionale”.

A Rio+20, il Comitato EvK2Cnr ha poi incassato un altro importante riconoscimento a margine del seminario promosso da ICIMOD sul ruolo degli ecosistemi montani nella promozione della green economy, svoltosi alla presenza del dr Rajendra Kumar Pachauri, presidente dell’IPCC, ente vincitore del premio Nobel per la pace 2007, e altri autorevoli rappresentanti del mondo scientifico e diplomatico a livello mondiale.

La ricerca sviluppata nell’ambito del progetto SHARE di EvK2CNR dall’ing. Stefania Proietti dell’Università di Perugia, relativo all’analisi e al progetto di soluzioni abitative ecosostenibili e alimentate da fonti rinnovabili per lo sviluppo sostenibile del parco del Sagarmatha in Nepal, è stato giudicato da Mountain Partnership “un eccellente esempio di sviluppo sostenibile integrale e di green economy che non trascura l’aspetto sociale, permettendo non solo una riduzione dell’impatto ambientale, ma anche il miglioramento delle condizioni di benessere della popolazione locale”. La ricerca applicativa concentrata sul parco del Sagarmatha in Nepal potrà diventare un progetto pilota per lo sviluppo sostenibile ad alta quota e in particolare nel prezioso ecosistema himalayano che garantisce l’approvvigionamento idrico per 2,5 miliardi di persone.

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