Montagna.TV

Italiani in Groenlandia, il racconto della spedizione

Groenlandia 2012  (Photo Giorgio Gajer)
Groenlandia 2012 (Photo Giorgio Gajer)

“L`attrazione delle regioni polari, per chi vi é stato una volta, é irresistibile. Quel senso di assoluta libertá dello spirito; quell´allontanamento da ogni cura di cose materiali; quel perdere valore di idee, principi, sentimenti che sembrano essenziali e importanti nel mondo civile: tutto questo, una volta provato, non si dimentica piú, ed esercita un fascino al qual non si puó resistere.” Queste le parole del Generale Umberto Nobile, la chiave per comprendere 6 secoli di viaggi ed esplorazioni degli italiani nel grande Nord.

Le stesse motivazioni anche per la nostra mini spedizione conclusasi pochi giorni fá. Chi va per la prima volta capisce poi il fascino di queste terre di ghiaccio. Assieme al capo spedizione Markus R.alla sua sesta spedizione, a Stefan, a mé e all´ultimo momento anche con David figlio di Markus siamo partiti nella speranza di essere piú fortunati di 2 anni fá, quando vulcano e vento avevano ostacolato i nostri ambiziosi progetti.
Quest´anno arrivati a Tasilaq abbiamo voluto subito verificare il meteo previsto nell´arco dei pochi  6 giorni a nostra disposizione. Solo i primi 3 gorni il tempo era favorevole poi sarebbe improvvisamente cambiato.

Preparato il materiale (sci e pulka) abbiamo deciso di attraversare il fiordo Kong Oscars  Havn completamente ghiacciato a differenza di 2 anni fá e abbiamo proseguito poi per il Qordlortoq anche questo ghiacciato.
Abbiamo pernottato nelle tende, con temperature che si aggiravano tra i – 20° e – 25°. Volpi bianche nella notte ci hanno fatto visita e le orme di orsi bianchi ci hanno fatto capire che ci sono ancora. Paesaggio incantevole, tanta neve e silenzio assoluto ogni tanto interrotto da qualche slitta di cacciatori trainata da una muta di cani.

Il  3° giorno visto il cambiamento  vistoso delle condizioni meteo abbiamo deciso di rientrare alla Red House dell´amico Robert Peroni attraverso il Proestefjeld. Decisione saggia visto che poi fitta nebbia, neve, e inizio scioglimento del ghiaccio del fiordo ci hanno accompagnato per 3 giorni. In questi giorni abbiamo salito una cima nei dintorni di Tassilaq per dare un ultimo sguardo ai primi iceberg. Torniamo soddisfatti anche se non completamente appagati, ma come si sá anche qui é la Natura che comanda. Il nostro motto era: ” Tutto, ogni cosa piccola o grande, diventa Avventura se condivisa con le persone giuste” e cosí é stato.

GUDAA (in lingua Inuit) = Hello !!

Giorgio Gajer

 

 

Photo Giorgio Gajer

[nggallery id=520]

 

Exit mobile version