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Terremoto nel Nord Italia: 15 i morti, 7 dispersi e almeno 200 i feriti

Terremoto: una casa di San Felice sul Panaro (Photo Il giornale della Protezione Civile)
Terremoto: una casa di San Felice sul Panaro (Photo Il giornale della Protezione Civile)

UPDATED – MEDOLLA, Modena — Il bilancio del terremoto di oggi è di 15 morti, 7 dispersi, almeno 200 feriti e 8000 sfollati che, sommati a quelli del 20 maggio, diventano in totale 14.000. Lo ha reso noto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà, che ha annunciato la volontà del Governo di deliberare il lutto nazionale per lunedi’ 4 giugno. Dopo la scossa delle 9.03 di questa mattina, di grado 5,8 se ne sono susseguite numerose altre, con epicentri diversi ma tutte non molto profondi, alcuni anche più vicini a Bologna. I sismi sono stati avvertiti in tutto il Nord Italia: dal Veneto alla Lombardia, dal Trentino Alto Adige alla Valle d’Aosta, e persino in Ticino e in Austria.

Gli ‘epicentri sono stati localizzati tutti in pianura sempre in Emilia, tra Ferrara, Bologna e soprattutto Modena, dove si è verificato il più forte quello di stamattina. I territori più colpiti sono quelli dei paesi di Medolla, Mirandola e Cavezzo. Secondo gli ultimi aggiornamenti della Protezione Civile sarebbero 15 i morti al momento, due dei quali però deceduti per ragioni esterne ai crolli. Per certo si contano, oltre ai  due morti della fabbrica Bbg di San Giacomo Roncole, tre morti a San Felice nel crollo della azienda Meta, 2 a Mirandola, 1 a Concordia, 1 a Finale, 1 a Cavezzo, 1 a Rovereto di Novi. Smentita invece la notizia della morte del parroco di Carpi.

Nella zona si erano registrati grossi danni già alle prime scosse del 20 maggio scorso, e questo nuovo terremoto avrebbe aggravato lo stato degli edifici già danneggiati nei paesi di Finale Emilia, San Felice sul Panaro. Proprio qui questa mattina è crollata la torre, mentre a Poggio Renatico, in provincia di Ferrara, è crollata una chiesa.

Le notizie si susseguono veloci e quindi sono tutte da verificare. Secondo il Giornale della Protezione Civile sono crollati diversi edifici a Malconatone di Medolla, granidssimi danni si sono verificati nelle zone di Cavezzo, dove pare sia danneggiato il 75% degli edifici, e a Cappelletta del Duca. Ci sarebbero poi palazzi storici distrutti e probabili fughe di gas sempre a Cavezzo e Ponte Motta, mentre sarebbe andato distrutto il duomo e la chiesa di San Franceso a Mirandola, dove sembra sia scoppiato un incendio nella zona rossa. Si sarebbero verificati altri crolli anche nella Rocca estense.

I feriti ammontano ad oltre 200, ma si cercano ancora 7 dispersi sotto le macerie. I nuovi sfollati sono ormai 8000, che si sommano ai 6000 della settimana scorsa. Mentre i medici distribuiscono ansiolitici ai terremotati in diverse delle località più colpite, si moltiplicano in queste ore sui social network i messaggi di chi offre ospitalità alle persone rimaste senza casa.

Il terremoto è stato sentito distintamente in numerose città italiane – Modena, Ferrara, Mantova, Bologna, Venezia, Vicenza, Verona, Firenze, Brescia, Genova, Bergamo, Lugano, Parma, Reggio Emilia e Milano – dove sono stati evacuati diversi uffici e istituti, ma anche in Svizzera e in Austria. In Trentino molte persone sono scese in strada, lo stesso a Bolzano e anche ad Aosta, dove alcuni piani del palazzo regionale sono stati evacuati a scopo precauzionale. In moltissime città sono state evacuati i bambini dalle scuole: tra queste anche Ostiglia, dove si è verificato il crollo del solaio in una scuola, fortunatamente dopo che era stata sgomberata.

Secondo quanto riferisce Il Giornale della Protezione Civile, in questo momento sono in corso le verifiche da parte della Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile. Per diversi minuti le linee telefoniche sono andate in tilt a causa del troppo traffico, e in molti raccomandano di lasciare liberi le reti della telefonia mobile e del wifi, almeno nella zona. Le Ferrovie dello Stato, fanno sapere che la circolazione dei treni non è sospesa, ma solo rallentata nelle linee Padova – Bologna, Verona – Bologna,  Milano – Bologna, Verona – Mantova – Modena.

Quella delle 9 di questa mattina è solo una delle scosse verificatesi nella zona. Dal 20 maggio infatti, giorno in cui è avvenuto il primo forte terremoto, lo sciame sismico non si è infatti mai fermato, né si ferma tuttora. Alle 10:40 è stato registrato un’altra scossa di grado 4,2 e poi ancora intono alle 13 una successione rapida di 3 scosse, tutte con magnitudo oltre a 5 (le prime due localizzate a Mirandola). Ancora nuovi sismi sono stati registrati nel pomeriggio, l’ultimo di grado 3,1 alle 17.11, a circa 30 chilometri da Modena. Gli esperti però, si aspettano che la terra possa continuare a tremare ancora nelle prossime ore.

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