Un orso a Lecco? Avvistamenti in Grignetta e in Valsassina
LECCO — Orsi sulle montagne lecchesi non se ne vedevano da quasi un secolo. Ma la scorsa settimana ci sono state due avvistamenti, uno ai piedi della Grignetta e uno in Valsassina, nel giro di poche ore: immediatamente sono partite le indagini e i tecnici hanno già provveduto a prelevare dei campioni da analizzare. Per i risultati si dovrà attendere, ma nel frattempo la Provincia sta battendo il territorio palmo a palmo.
Nella notte tra giovedì 17 e venerdì 18 maggio vi sono state due diverse segnalazioni della presenza di orsi nella provincia di Lecco. Il primo sarebbe avvenuto attorno all’una del mattino presso l’abitato di Ballabio: un automobilista che stava percorrendo in auto delle vie vicine alla provinciale e ha notato un animale che poteva essere un plantigrado adulto nei pressi del “Corno del Ratt”.
L’altro avvistamento è avvenuto a Dervio attorno alle 4.30 dove sempre un automobilista si è visto attraversare la strada da un grosso animale che somigliava molto ad un orso. In entrambi i posti si sono recati il responsabile del progetto “Life Arctos” di Lecco e gli Agenti del Nucleo faunistico del Corpo di Polizia Provinciale per prelevare dei campioni da analizzare.
Per i risultati definitivi ci vorranno almeno 3 settimane, ma le prime indiscrezioni sono preoccupanti “A Dervio e a Ballabio – si legge in un comunicato della Provincia – sono stati trovati elementi, tra cui segni di unghie e pelo. In particolare a Ballabio, in un secondo e più approfondito sopralluogo, è stata rintracciata una quantità di pelo sufficiente per l’individuazione delle caratteristiche genetiche le cui risultanze dell’Ispra non saranno però disponibili prima di tre settimane”.
Nel frattempo la Provincia continua a monitorare il territorio per cercare altre tracce che confermino l’effettiva presenza dell’orso. Non è da escludere la possibilità che gli animali avvistati siano veramente degli orsi, dopo gli avvistamenti degli scorsi mesi nelle valli alpine di Sondrio, Bergamo e Brescia. Se venisse confermato che si tratta effettivamente di plantigradi, sarebbe il primo avvistamento dopo quasi un secolo.
Non so se dobbiamo avere più paura noi di lui o lui di noi.
Fatico a capire che senso possa avere far gironzolare un orso in luoghi fortemente antropizzati.
Non è che l’orso lo fai girare !!!!!
Mio, omonimo: non credo che qualcuno faccia gironzolare un orso per fargli fare i bisogni. Ci sarà arrivato da solo; dovremmo abbatterlo perché si permette di gironzolare in luoghi abitati?!
il problema e’ che abbiamo antropizzato tutto,animali come orsi e lupi che percorrono anche lunghe distanze giornaliere e’ inevitabile che vengano a contatto con l’ uomo….
Preoccupanti! cosa vuole dire se troverà spazio resterà se no se ne andrà. Queste situazioni vanno ovviamente gesti ma le cose preoccupanti sono ben altre
Condivido a critica alla parola “preoccupanti”: non dobbiamo essere tutti felici dello sviluppo del progetto “Life Ursus?
Purtroppo questi orsi introdotti artificialmente non possono pero’ “andarsene”: possono solo cercare di cavaesela, in ambienti inadatti. Non ne hanno alcuna colpa, loro!
io lo ospito volentieri in casa mia, a monza. ho sempre sognato un orso.
(per chi è pronto a indignarsi: scherzavo. non sul fatto che ho sempre sognato un orso)
lancio una provocazione che è assolutamente fondata: dalle mie parti(abruzzo)vagano da sempre mai , abbim trovato le passate sul prato davanti casa mia in montragna e non immaginate che onore ed emozuione, li abbiam visti da lontano ma loro avendo fiutato noi molto prima che noi li vedessimo ci guiardavo di vedetta e poi via da correre………credo siano molto piu’ pericolosi i guardia gregge(un tempo detti pastori ma quelli erano uomini di altri tempi, rispettabili, lavoratori ed i pochi rimasti continuano ad esserlo)stranieri , senza documenti, selvatici ed allo stesso tempo invadenti e pressanti………………..DA DONNA CHE VA IN MONTAGNA PREFERISCO ANCHE 100 ORSI CHE 1 SOLO DI ALTRI…………………….
Viviana hai troppo ragione. Anche io e le mie amiche abbiamo paura a passare negli alpeggi ormai. Tipi loschi, clandestini, che non parlano italiano, che ti avvicinano con fare poco chiaro, ti spiano dalle baite o ti seguono da lontano coi loro bastoni anche per lunghi tratti. Purtroppo è una cosa che succede dappertutto, sulle Alpi e gli Appennini.
ciao sara, quanto da te descritto ricalca perfettamente cio’ che succede qui da me , per anni ho cavalcato mantagne da sola ora necessito sempre di qaulcuno che venga, ma con i mei orari è impossibile pertanto la maggio parte delle volte devo, incazzata, desistere e stare a casa……parliamo di animali selvatici?????ma dio li benedica e li aiuti. sono gli uomini inselvatichiti il problema e questa legge da far west tutta italiana…….
Benvenuto all’orso in Valsassina. Magari ci si installasse.
Quanto ai tipi strani negli alpeggi, concordo con Viviana e Sara. Si incontrano tipi stranissimi. Mai una volta che incontri una coppia di “gendarmi” che vadano a controllare. In borghese, ovviamente, per non farsi identificare da lontano. Chi vive nei paesi limitrofi dovrebbe suggerirlo alle autorità. Spessissimo sono poveri cristi, magari nordafricani, che accettano – per scarsa remunerazione – di starsene lassù a custodire greggi . Comunque, una controllata non guasterebbe.