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Siachen: le foto della valanga che ha ucciso 150 soldati

Gayari dopo la valanga (Photo M.Gallo)
Gayari dopo la valanga (Photo Pak Army)

ISLAMABAD, PaKistan — E’ ancora completamente sepolto da un cumulo di detriti glaciali l’accampamento militare di Gayari, che un mese fa era stato travolto da un’enorme valanga. Nell’incidente erano rimasti uccisi 150 soldati, molti dei quali ancora dispersi: sul posto, si continua ancora oggi a scavare per ritrovare i cadaveri. Ecco le immagini che ci ha inviato Maurizio Gallo, che si trova in Pakistan come responsabile tecnico dei progetti EvK2Cnr in loco.

L’accampamento, che sorgeva a 6300 metri di quota sul ghiacciaio del Siachen, è ben visibile nelle prime due fotografie poste in calce. Le altre due immagini mostrano come sul posto, oggi, ci sia solo una distesa di detriti glaciali. La neve portata a valle dalla valanga si è già sciolta, lasciando spazio ad un’enorme pietraia.

“Al momento stanno lavorando con le ruspe per cercare i resti dell’accampamento – racconta Gallo -. Ma per adesso non hanno trovato niente. Ormai stanno scavando da 25 giorni. La zona dell’accumulo è tutta piena di sassi e ghiaia, difficile da liberare. Stanno anche utilizzando piccole cariche esplosive per rompere i massi più grossi. Qui ancora non si capacitano della tragedia capitata: la base era stata costruita 20 anni fa e in 20 anni non c’è mai stato nessun cenno di valanghe, anche piccole. Sono molte le voci che corrono in merito, ma nessuna è confermata”.

“Le fotografie mostrano alcuni segni di un ritocco – spiega Gallo -. Sono modifiche fatte dall’esercito pakistano che le ha diffuse qui in Pakistan. Per motivi di sicurezza, visto che si tratta di una zona di guerra, accessibile solo ai militari e chiusa al pubblico, hanno cancellato alcuni soldati e forse altre piccole cose che sono state ritenute non diffondibili, lasciando comunque ben visibile il danno provocato dalla valanga”.

 

 

L'accampamento di Gayari prima della valanga
L'accampamento di Gayari prima della valanga

L'accampamento di Gayari prima della valanga 2
L'accampamento di Gayari prima della valanga 2

Gayari dopo la valanga 1 (Photo M.Gallo)
Gayari dopo la valanga 1 (Photo Pak Army)

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5 Commenti

  1. Signori, è palesemente un fotomontaggio…Si riconoscono i pattern ripetitivi del timbro clone di photoshop nei gruppi di massi sul fronte di neve sporca a valle….

    Non cadiamo anche noi nel giornalismo costruito!

  2. Dai ragazzi!!! Non ditemi che non si è accorto nessuno che la foto è “photoshoppata”. In basso a destra si vedono due piedi cancellati e al centro del cono di valanga si notano 2/3 tipo i di macchie ripetute più volte

  3. La notizia non so.. ma la foto della zona dopo la valanga (quella all’interno dell’articolo) è palesemente taroccata… ed anche molto male.
    Qualcuno si è divertito parecchio Photoshoppando con lo strumento “Timbro Clone”.
    Si vedono chiaramente sequenze di blocchi di roccia e ombre ripetute.
    Saltano le proporzioni tra i massi in primo piano e l’accumulo detritico.
    In basso a dx si intravedono le gambe di una persona, cancellata col fotoritocco.

    Voto a M.Gallo (o chi per lui):
    0 (zero) come fotoreporter per il tarocco.
    3 (tre) come grafico; col “timbro clone” hai ancora tanta strada da fare.

  4. Nessuno si è divertito e nessuno ha costruito ad hoc queste fotografie (perchè, poi?). Le immagini sono state diffuse dall’esercito pakistano che, per motivi di sicurezza, visto che si tratta di una zona di guerra, ha ritenuto di dover cancellare alcuni soldati e forse altre piccole cose. E’ invece ben visibile il danno provocato dalla valanga.

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