PUERTO NATALES, Cile — Un’impressionante nuova via in solitaria nella Patagonia cilena. Si chiama “Espiadimonis”, sale sulla Serranía Avalancha ed è stata aperta in 32 giorni, tra febbraio e marzo, dalla climber catalana Silvia Vidal. Solo l’avvicinamento prevede un attraversamento di una fitta e selvaggia foresta, poi una traversata del lago e infine 1300 metri di via su una parete su cui, nei giorni dell’apertura, scendevano vere e proprie cascate d’acqua.
Sembra davvero un’impresa epica quella affrontata da Silvia Vidal, non nuova per la verità a difficili scalate in solitaria. La spedizione le ha portato via due mesi, ma in parete è stata dall’8 febbraio al 10 marzo. Prima di raggiungere la roccia ha attraversato il Bosque Valdiviano, facendosi largo nella selva a colpi di machete, poi ha preso un gommone ed è arrivata alla base del muro verticale. Quindi ha iniziato la salita, ma dopo i primi 350 metri è stata costretta a fermarsi, trascorrendo 16 giorni in portaledge per il cattivo tempo. La pioggia è caduta intensa e a lungo, creando delle vere e proprie cascate che scendevano dalla cima della montagna e impedivano la scalata. Dopo essere arrivata in vetta, la Vidal ha impiegato 3 giorni per scendere in corda doppia lungo la stessa via.
Secondo il sito spagnolo Desnivel, che riferisce la notizia, “Espiadimonis” (che in catalano significa “libellula”) è stata valutata di grado di difficoltà A4/6b. Sulla stessa parete era già stata tracciata in passato un’altra via, “Araucania”, che però si fermava sotto la vetta. Nei giorni in parete la Vidal è rimasta totalmente isolata dal mondo, volutamente priva di telefoni, radio, o mezzi che potessero indicarle neppure le previsioni meteorologiche.
More info: www.desnivel.com
Nel video Silvia Vidal mostra le cascate d’acqua che scendevano dalla montagna.
httpv://youtu.be/5JARKYjkIjo