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Trento FilmFestival: il concorso e gli incontri con Ondra, Barmasse, House e Messner

Trento FilmFestival
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TRENTO — Il meglio del cinema di montagna della stagione sta per sbarcare a Trento. Come sempre gli occhi saranno puntati sulle pellicole internazionali rivolte alle terre alte, e poi naturalmente a quelle d’alpinismo, tra cui spiccano i film di Simone Moro, Denis Urubko e Cory Richards, dei fratelli Thomas e Alexander Huber, di Hervé Barmasse e di Manolo. Tra gli eventi invece, grande attesa per le serate di Hervè Barmasse, Steve House, Adam Ondra e Reinhold Messner

La 60esima edizione del festival del cinema e della cultura di montagna, presentata martedì nella Sede Centrale del Club Alpino Italiano a Milano, prenderà il via dal 26 aprile prossimo, ma ormai tutto è pronto a Trento per accogliere il folto pubblico internazionale. Quest’anno più che mail la kermesse sarà “diffusa” in tante sede cittadine, dalle piazze ai palazzi del centro storico nei quali si svolgeranno tutti gli appuntamenti, gli incontri e mostre, oltre ovviamente alle proiezioni cinematografiche e alle serate.

Le Genziane d’Oro e d’Argento del 60esimo Trento Filmfestival saranno assegnate da una giuria composta dal russo Victor Boyarsky (esploratore, membro della Russian Geographical Society e della National Geographic Society americana), lo svizzero Mario Casella (giornalista, documentarista e guida alpina), la nepalese Ramyata Limbu (direttrice del Kathmandu International Mountain Film Festival), la polacca Eliza Kubarska (alpinista e regista, premiata a Trento nel 2011 con What Happened on Pam Island) e l’inglese Hugh Purcell (produttore televisivo, insegnante di cinema, scrittore).

Per il Concorso Internazionale ci saranno “Vivan las Antipodas”, del russo Victor Kossakovsky, “Bachelor Mountain” di Guangyi Yu, “La vie au loin” del francese Marc Weymuller e l’Argentina di Solar System di Thomas Heise. Ancora ci sarà spazio per il Nepal della regista e antropologa Marianne Chaud, che con “La Nuit Nomade” torna a Trento dopo Genziana d’Oro nel 2010 con Himalaya, le chemin du ciel. Ancora “The Wintering” di Olga Stefanova, “Juku” di Kiro Russo (direttamente dal Sundance 2012), e “Saluti da Sar Planina” dell’olandese Erik Fusco.

E poi naturalmente occhi puntati sul cinema alpinistico che quest’anno ha come protagonisti Simone Moro, Denis Urubko e Cory Richards in Cold di Anson Fogel, i fratelli Thomas e Alexander Huber nel film in 3D Die Huberbuam di Jens Monath, e Manolo alle prese con l’ennesima impossibile via in Verticalmente demodè di Davide Carrari. Torna e Trento il regista slovacco Pavol Barabáš con Trou de Fer, avventuroso resoconto di una discesa in canyon nell’Isola di Reunion, mentre András Kollmann racconta in Strong – A Recovery Story l’incidente, il recupero e il coraggioso ritorno in vetta dell’alpinista ungherese Zsolt Eross. Due film ancora, uno breve come Magic Bean di Bertrand Delapierre e un mediometraggio come La voie Bonatti di Bruno Peyronnet, sono l’occasione per dei giovani alpinisti per calcare le orme dei loro eroi: Bruno Clément nel primo e il grande Walter Bonatti nel secondo, di cui Christophe Dumarest e Yann Borgnet ripetono in concatenazione la celebre trilogia di vie sul Monte Bianco.

L’alpinismo e l’avventura continuano ad essere protagonisti nella sezione specifica “Alp&ism”, con decine di filmati dedicati soprattutto agli appassionati degli sport di montagna, alle ultime novità sulle imprese in parete e alla storia dell’alpinismo. La sezione “Terre Alte” conferma la sua attenzione sociale e culturale per storie, luoghi e persone, con aperture inedite su opere che fanno dei paesaggi montani ed estremi gli ingredienti di lavori particolarmente originali come, per citare solo due progetti italiani, L’orogenesi di Caldwell Lever e Lasciando la Baia del Re di Claudia Cipriani. “Eurorama”, curata dal Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all’Adige, resta il riferimento per il cinema etnografico, con la proposta dei film premiati nei festival specializzati di tutta Europa, e si confermano le due nuove sezioni introdotte in occasione della edizione 2011: “Orizzonti vicini” dedicata ad autori, produzioni e storie del Trentino-Alto Adige, e “Natura Doc”, selezione di film a tema naturalistico e scientifico presentata presso il Museo delle Scienze di Trento.

Per festeggiare i 60 anni del Trento FilmFestival verrà presentato un tributo del grande cinema internazionale, che offrirà una serie di lungometraggi tra cui L’enfant d’en haut (Sister) di Ursula Meier, fresco Orso d’Argento al festival di Berlino 2012. Ma come sempre oltre alle proiezioni, grandissimo spazio avranno gli eventi. Da un lato ci saranno infatti gli incontri alpinistici, che quest’anno vedranno protagonisti Adam Ondra, Hervé Barmasse, Steve House e Reinhold Messner; dall’altro le tavole rotonde, come quella dedicata ai 60 anni del Soccorso Alpino in Trentino.

Il festival chiuderà i battenti il 5 maggio a Trento, ma la sua programmazione continuerà a Bolzano. Domenica 6 maggio, dopo la tavola rotonda sull’alpinismo Quo CLIMBis? tenuta da Messner, ci sarà la serata  Eiger Nord: rocce e tempeste nel centro d’Europa, condotta dal giornalista e scrittore Marco Albino Ferrari.

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Un commento

  1. ..mi lascia un po’ perplessa la scelta di alcuni film anzichè di altri….mah???????
    tutto è soggettivo e va bene, ma a volte si esagera in malo modo….a buon intenditor

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