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I “cambiamenti climatici” presentano il conto: 380 miliardi nel 2011

Alluvione in Sicilia

BERGAMO — E’ un conto salato quello che alluvioni, terremoti, siccità e incendi ci hanno fatto sborsare nel 2011: 380 miliardi di dollari. Una cifra immensa, il doppio dell’anno precedente, il triplo di sei anni prima. Secondo un’indagine della compagnia assicurativa tedesca Munich Re, che tutela le grandi compagnie assicuratrici in caso di danni eccezionali, il 90 per cento delle degli sconvolgimenti naturali avvenuti nel 2011 sono stati causati dal clima.

Certo, i 380 miliardi del 2011 hanno nel conto anche lo tsunami del Giappone, che contribuisce a far lievitare la cifra, ma non la giustifica, anche perché dal 1970 al 2011 il trend si è sempre mostrato in crescita. Il punto è che questo tipo di disastri ambientali si verificano in contesti sempre più antropizzati e dotati di strutture sempre più complesse e costose.

L’Italia, per esempio, è un paese con una densità media pari a 189 abitanti per chilometro quadrato (la Francia ne conta 114, la Spagna 89), ma ci sono fortissime differenze nella distribuzione territoriale: ai 68 abitanti per chilometro quadrato della Sardegna si contrappongono i 379 della Lombardia fino ai 420 della Campania.

Insomma, se il trend si conferma, per i prossimi anni le previsioni non sono rosee nemmeno per l’Italia. Le alluvioni di Liguria e Sicilia, per fare esempi recenti, dovrebbero essere un campanello d’allarme che però rischia di rimanere pericolosamente inascoltato.

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