Così blocchi di aria gelida sono arrivati fino cuore del vecchio continente, riuscendo ad invadere persino il Maghreb. Correnti molto miti e umide (aria di origini sub-tropicali oceaniche), sono state invece “dirottate” fino alle latitudini artiche, in particolare in Norvegia, a nord della penisola Scandinava (davanti Capo Nord). Al posto della neve nelle isole sono scese piogge, con una media di temperature, da dicembre a febbraio, che si è attestata su un valore di -5.2 gradi.
Dal 1978, anno in cui alle Svalbard sono state posizionate le centraline delle stazioni meteo, non si era mai registrato un inverno così caldo. Stando alle medie trimestrali, l’aumento di temperatura si attesterebbe con uno scarto di ben più 7 gradi. Un dato da non sottovalutare e che avrà pesanti ripercussioni sull’ecosistema delle isole.