Gran Sasso: escursionista disperso trovato morto nella Valle dell’Inferno
UPDATED-L’AQUILA — É stato ritrovato ieri senza vita l’escursionista 37enne disperso da domenica sul Gran Sasso. Il comunicato ufficiale del Soccorso Alpino riporta che attorno alle 12:30 uno degli elicotteri ha avvistato il corpo dell’uomo alla base di un salto di roccia sul versante sud-est del Corno Grande, nella zona chiamata Valle dell’Inferno.
All’incirca alle 12:30 di ieri è stato ritrovato il 37enne disperso sul Gran Sasso dal pomeriggio di domenica. Secondo quanto riportato dal comunicato ufficiale trasmesso ieri sera dal Soccorso Alpino che ha condotto le ricerche, il cadavere dell’uomo si trovava nella Valle dell’Inferno, una zona molto ripida del versante sud-est del Corno Grande, ma giaceva alla base di un alto salto roccioso e non in fondo ad un crepaccio come era apparso inizialmente sulla stampa locale.
L’avvistamento è avvenuto durante un giro di ricognizione di uno degli elicotteri. Il mezzo aereo ha trasportato sul luogo i soccoritori che non hanno potuto far altro che constatare la morte del 37enne. Lo stesso elicottero è poi riuscito a recuperare il corpo dell’uomo e lo ha trasportato all’Ospedale Regionale de L’Aquila. Sarà ora compito delle Forze dell’Ordine stabilire le esatte dinamiche dell’accaduto per capire se la causa della morte sia da imputare o meno ad una caduta accidentale.
Il 37enne era disperso da domenica, quando era salito con un amico sul famoso massiccio abruzzese, ma il maltempo aveva fatto perdere loro l’orientamento. Il suo compagno era stato recuperato durante la notte mentre per l’escursionista le ricerche sono riprese nei giorni seguenti. Le operazioni si erano concentrate nella zona attorno al Corno Grande dopo il ritrovamento lunedì di zaino, sci e scarponi appartenenti all’uomo e si sono concluse ieri con la tragica scoperta.
Sul Gran Sasso non esistono crepacci, tanto meno profondi 300 m
R.I.P.
In Gran Sasso crepacci non ce ne sono……!!!!!!! se certe banalità e superficialità sono comprensibili ed tollerabili per i normali mezzi di informazione, non lo sono per un sito che si occupa di montagna.
infatti, se avessi letto bene e senza pregiudizi, avresti notato che il “sito che si occupa di montagna” ha attribuito alla stampa locale l’evidentemente erronea definizione di crepaccio, anche virgolettandola.
Non esistono crepacci profondi 300m, e sugli Appennini non esistono affatto crepacci. Mi aspettavo maggiore competenza.
esatto.. non esistono crepacci e men che meno con profondità di 300m!!
…….meno male qualcuno esperto di crep acci vostri!!!! R.I.P.
credo sia lodevole commentare un tale articolo facendo riferimento alla effettiva o meno presenza di crepacci sul gran sasso.
davvero profondi , direi piu’ di 300mt(…………………)e delicati.
un abbraccio alla famiglia e a tutti i suoi cari