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Neve sulle Alpi, ma è solo un assaggio. Il grande gelo colpirà nel weekend

Neve (Photo courtesy nuovosoldo.it)
Neve (Photo courtesy nuovosoldo.it)

Updated BERGAMO — Finalmente è arrivata. La tanto sospirata neve che tutti attendevano da settimane, ha coperto l’arco alpino, portando oltre 20 centimetri di coltre bianca anche in città come Torino e Cuneo. Ma chi agognava l’inverno, sappia che questo è solo un assaggio: nei prossimi giorni è attesa sull’Italia un’ondata di gelo che porterà altra neve e temperature vicine ai 30 gradi sottozero nelle maggiori località alpine. E il pericolo valanghe è in salita.

Stamattina, l’arco alpino si è di nuovo svegliato sotto una coltre bianca. Stanotte ha iniziato a nevicare sulle Alpi piemontesi, in Valle d’Aosta e sulle Prealpi Lombarde, anche se per ora si segnalano accumuli di pochi centimetri. Nel pomeriggio è attesa neve anche in pianura Padana. Nella giornata di domani i fenomeni diminuiranno al Nord ma tenderanno ad estendersi verso l’Emilia romagna e le regioni centrali.

Lo zero termico in queste ore si aggira intorno ai 200-300 metri. Il gelo inizia a farsi sentire specialmente sulle Alpi orientali, con -14°C ad Asiago e Vipiteno, -12°C alla Paganella, -10°C a Cortina d’Ampezzo, -9°C a Tarvisio.

“Sta per iniziare una tra le settimane più fredde di questa stagione – scrivono i meteorologi di 3bmeteo.com -. I gelidi venti siberiani dilagheranno sul Mediterraneo portando un tracollo delle temperature come non si vedeva da anni. Il clou del freddo dovrebbe proprio giungere nel weekend quando arriverà in quota un nucleo da ben -35/-38°C al Nord. Nel weekend sono attesi -20°C a La Thuile, -18°C a Courmayeur, -27°C a Livigno, -24°C a Madonna di Campiglio, -21°C al Tonale, -22°C allo Zoncolan, -28°C allo Stelvio, -26°C a Dobbiaco”.

Secondo gli esperti, molti Stati d’Europa si apprestano a vivere una forte ondata di gelo, probabilmente la più intensa degli ultimi 50 anni. Il freddo in arrivo è causato dall’espansione dell’anticiclone russo siberiano, che andrà a pescare aria gelida addirittura dalla Mongolia. L’Italia risentirà dei suoi effetti con temperature che scenderanno abbondantemente sotto le medie del periodo e che con ogni probabilità al Nord rimarranno sotto zero anche di giorno. Avremo anche delle nevicate in pianura sia al Nord sia al Centrosud. Al Sud il tempo peggiorerà da stasera e la neve scenderà di quota fino a toccare le pianure: qualche fiocco, secondo i meteorologi, potrebbe arrivare domani mattina anche su Roma e Napoli.

Sulle Alpi torna attuale il pericolo valanghe, che sale a marcato in gran parte della zona Nord-Occidentale della Penisola, mentre rimane moderato sul resto dell’Arco Alpino.

Durante il fine settimana scorso, sulle Alpi occidentali sono caduti fino a 60-80 centimetri di neve. L’Aineva segnala la formazione di nuovi lastroni soffici sui pendii in prossimità di creste, cambi di pendenza e radure nel bosco: la nuova neve poggia con scarsa aderenza sulle superfici dure e levigate del manto nevoso preesistente, condizione che può determinare situazioni di instabilità diffusa. Il pericolo marcato in quella zona è di grado 3, marcato, e il brusco calo delle temperature nei prossimi giorni non favorirà i processi di consolidamento del manto nevoso.

Sulle Orobie, e le Alpi Lombarde gli accumuli sono stati di 15-20 cm. Secondo l’Arpa, la nuova neve molto leggera si è depositata su un manto nevoso estremamente variabile con creste e dorsali molto erose, accumuli nelle zone concave, mentre sui versanti su superfici molto dure compattate dal vento o ghiacciate da rigelo. Sono quindi possibili locali scaricamenti da bancate rocciose sui versanti meridionali, ma i lastroni che si potrebbero staccare sono al momento di dimensioni non elevate, quindi il pericolo valanghe risulta Moderato.

Giovedì e venerdì ci sarà una riacutizzazione del freddo, con parecchia neve al Nord e sulla Toscana, anche in pianura e al Centrosud. In Pianura Padana, le colonnine di mercurio potrebbero segnare la soglia dei -15°C.

 

Info: www.3bmeteo.com

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Un commento

  1. Affiancare Torino e Cuneo dal punto di vista metereologico non è corretto. Infatti a Torino sono caduti 20 cm di neve, e può considerarsi una eccezione, a Cuneo sono caduti 45 cm di neve e, mediamente, succede ogni anno.

    Luigi

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