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Sempre meno acqua dalle Alpi, Cipra: ecco cosa urge fare

L'Adige, uno dei fiumi che nasce dalle Alpi (Photo courtesy of www.flickr.com/photos/angelike)
L'Adige, uno dei fiumi che nasce dalle Alpi (Photo courtesy of www.flickr.com/photos/angelike)

BERGAMO — L’acqua della regione alpina è una risorsa preziosa che sta drammaticamente diminuendo a causa dei cambiamenti climatici. Per questo la Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi  –  la Cipra – ha effettuato degli studi sulla risorsa analizzando la situazione attuale, le previsioni per il futuro e i possibili interventi di miglioramento.

La Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi ha organizzato il progetto “cc.alps – cambiamenti climatici: pensare al di là del proprio naso!” per analizzare le conseguenze dei cambiamenti climatici in ambito alpino e le risposte che questa regione attua o potrebbe attuare secondo i principi dello sviluppo sostenibile.

Tra gli ultimi documenti pubblicati vi è quello sul tema dell’acqua, risorsa fondamentale per l’ambiente alpino. I fiumi delle Alpi riforniscono infatti 170 milioni di persone e garantiscono un andamento regolare delle portate grazie a nevai, ghiacciai, falde sotterranee e laghi artificiali senza considerare l’alto livello di precipitazioni annuali (1609 millimetri). La catena montuosa si può quindi considerare una delle zone più ricche d’acqua dell’intera Europa.

Secondo i dati del’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) e del
Segretariato Permanente della Convenzione delle Alpi, la regione
alpina ha subito un aumento di temperatura di 2 gradi nel ventesimo secolo –
il doppio rispetto a quello dell’emisfero settentrionale e alla media
europea. I modelli previsionali ipotizzano un ulteriore aumento della temperatura entro la fine del secolo corrente nonchè una diminuzione delle precipitazioni tra l’1 e l’11 percento e l’aumento della frequenza di eventi eccezionali quali lunghi periodi di siccità durante l’estate e la mancanza di nevicate durante l’inverno.

Le conseguenze potrebbero modificare le stagioni, riducendo l’inverno per mancanza di neve e anche per la diminuzione della massa dei ghiacciai che dal 1980 hanno perso tra il 20 e il 30 percento del loro volume. Pertanto l’approvvigionamento dell’acqua diventerà irregolare e secondo la Cipra necessita fin da ora un sistema gestionale diverso che si incentri principalmente sulla risorsa.

Alcuni dei problemi più urgenti sono la produzione di energia idroelettrica che sempre più spesso non rispetta l’ecologia dell’ambiente alpino e i suoi cicli naturali e le richieste non domestiche che vengono soddisfatte tramite le reti pubbliche o le sorgenti destinate all’uso publico. Per questo la Commissione ha riassunto in quattro punti gli interventi di adeguamento indispensabili: compensare la diminuzione della disponibilità, soddisfare l’accresciuta richiesta, migliorare l’efficienza dell’uso dell’acqua e ridurre l’intensità dei fattori che concorrono a costituire la domanda.

 

Info e documentazione: www.cipra.org/it/alpmedia/dossiers/23

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