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Tragedia sul Monte Bianco: ritrovati morti due alpinisti russi

Ghiacciaio di Bionnassay (Photo courtesy of barj-team.com)
Ghiacciaio di Bionnassay (Photo courtesy of barj-team.com)

SAINT-GERVAIS-LES-BAINS, Francia — A pochi mesi dal dramma sulle Grandes Jorasses, una nuova tragedia è avvenuta sulle nevi del Monte Bianco: i corpi senza vita di una coppia di trentenni russi sono stati ritrovati martedì nella loro tenda sepolta dalla neve sul Ghiacciaio di Bionnassay. L’allarme era stato dato il 6 gennaio dai parenti che non li avevano visti rientrare all’aeroporto di Mosca, ma i due trentenni avevano iniziato l’ascesa il 29 dicembre. Il Peloton de gendarmerie de haute montagne dell’Alta Savoia ha immediatamente iniziato le ricerche, ma il maltempo ha ostacolato le operazioni di recupero che si sono concluse nel modo più tragico.

La coppia era partita dalla Russia per Ginevra il 23 dicembre e la vigilia di Natale sono giunti al proprio hotel presso la cittadina di Servoz nell’Alta Savoia con l’intenzione di salire sul Monte Bianco dal versante francese.

Il 29 dicembre i due trentenni avevano iniziato l’ascesa ed erano arrivati fino alla stazione superiore della Tramway du Mont Blanc, il Nid d’Aigle a 2372 metri d’altezza sul Ghiacciaio di Bionnassay. Da qui infatti parte la via normale del Monte Bianco, la cosiddetta Voie Royale.

Poco lontano della stazione, che d’inverno resta chiusa per l’alto rischio di valanghe, i coniugi hanno piantato la tenda per passare la notte. Probabilmente forte vento e pesanti nevicate si sono abbattute sulla tenda senza lasciare scampo alla coppia.

Solo il 6 gennaio, quando i parenti non li hanno visti giungere all’aeroporto di Mosca, è scattato l’allarme. Il Peloton de gendarmerie de haute montagne dell’Alta Savoia ha iniziato immediatamente le ricerche, ostacolate purtroppo dal maltempo. La mattina di martedì 10 i soccorsi hanno finalmente ritrovato la tenda sepolta dalla neve. Al suo interno i corpi senza vita dei due coniugi, morti probabilmente per asfissia e congelamento.

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3 Commenti

    1. boh Stefano,
      di sicuro c’è molta più gente che fa escursionismo e altro in montagna. E’ sempre più un parco giochi.Tutti vestiti tecnicissimi ( ed è giusto e sicuro se voui) e ci si sente Messner.Io il Bianco non andrei adesso a farlo perchè non mi sento preparato per tentarlo in questa stagione, che seppur magra di neve èè però sempre invernale. Poi è vero che nessuno va in montagna per ammazzarsi però…io sto sempre più attento e più ho esperienza e più sto lontano dai miei limiti…poi è chiaro che almeno in montagna ogni uno fa come meglio crede.Saluti

  1. Non so se veramente aumentano sempre di più gli alpinisti che muoiono, so che gli incidenti e le morti fanno parte – purtroppo – dell’alpinismo. La percezione che ho, supportata dal ricordo di varie statistiche, è che la dimensione di aumento dei frequentatori è minore di quella degli incidenti e relative vittime. Quanti sono morti nella nord dell’Eiger in relazione al numero dei salitori ? tanti, ma meno dei morti sulla normale del Bianco in relazione alle migliaia e migliaia di salitori.
    50 anni fa, con i relativi materiali e infrastrutture sicuramente la percentuale di incidenti e vittime era molto più alta di oggi, anche se in termini assoluti ci sono più vittime oggi che non 50 anni fa.

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