CANAZEI, Trento — Sono tutti salvi i tre scialpinisti rimasti coinvolti ieri mattina in una valanga in Marmolada. Il distaccamento, con un fronte di circa 400 metri, sarebbe sceso poco dopo le 12 a circa 3100 metri di quota, sopra passo Fedaia e alla base della ferrata che porta a punta Penia. I tre sono tutti originari di Vestone, un paese nella provincia di Brescia in Valle Sabbia, e sono un padre, un figlio e il cugino. Due di loro hanno riportato una serie di traumi e fratture, ma non sono in pericolo di vita, il terzo invece è rimasto illeso.
Secondo le prime ricostruzioni è possibile che la valanga si sia staccata a causa della neve fresca caduta pochi giorni fa in Marmolada: solo pochi centimetri di neve al suolo, forse non ben attaccati allo strato di ghiaccio sottostante, che hanno reso il pendio instabile. Il distaccamento è sceso a quota 3100 metri, sotto Punta Penia, la vetta più alta del massiccio di 3.343 metri, dove i tre scialpinisti si erano tolti gli sci per proseguire nel tratto di ferrata.
I tre uomini sarebbero stati trascinati verso valle per circa 300 metri. Fortunatamente sulla montagna c’era ancora poca neve e quindi gli scialpinisti non sarebbero rimasti sommersi dalla neve, ma sbattuti violentemente contro il ghiaccio, procurandosi così la rottura di alcune costole, di una caviglia e di una scapola. Secondo quanto riferisce il Corriere delle Alpi, a dare l’allarme è stato un altro gruppo di escursionisti che ha assistito alla scena, tra cui era presente anche un tecnico del Soccorso alpino dell’Alto Adige che ha potuto indicare ai colleghi le esatte coordinate del luogo dell’incidente. Gli elicotteri di Trentino Emergenza hanno portato in volo le squadre del soccorso dell’Alta Fassa e hanno provveduto al trasporto in ospedale.
