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Al Polo Nord steppe antiche di 10mila anni

ghiacchi siberiani
ghiacchi siberiani

JAKUTSK, Russia — Sotto il ghiaccio e la neve, conservati dal freddo, hanno aspettato per 10mila anni che un raggio di sole li svegliasse. Alcuni scienziati russi hanno scoperto al Polo Nord delle radure verdi, nate da semi millenari, che in seguito al riscaldamento globale del clima si sono schiusi.

La scoperta è stata effettuata sull’isola Bolshoi Liakhovski che fa parte delle Siberiane nel Mar dei Laptev ed è di fondamentale importanza per capire il passato.

L’isola prende, infatti, il nome da un mercante russo che nel 18esimo secolo andava a caccia di zanne dei mammuth. Qui se ne trovavano in abbondanza, ma gli scienziati non capivano come questi pachidermi avessero potuto nutrirsi tra i ghiacci perenni.

Oggi la risposta è che tra il Taimar e l’Alaska probabilmente si estendeva una gigantesca steppa. “Sembra che in questa zona”, ha spiegato il geografo Serghej Levykin, “la temperatura potesse arrivare fino a 25-30 gradi. I ghiacci perenni si limitavano a fertilizzare lo strato inferiore del terreno”.

Fu durante il glocene che il clima cambiò, l’estate divenne fredda e i grandi mammiferi si estinsero. I licheni presero il posto dell’erba, cambiano per sempre il paesaggio. Il riscaldamento globale, però, in questo caso ha dato la possibilità agli scienziati di fare un viaggio nel tempo.
Nel 2012 partirà per le isole Siberiane una spedizione composta da geobotanici e geomorfologi per uno studio approfondito del nuovo fenomeno.

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