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IMS, quando l’alpinismo fa spettacolo: il limite tra verità e show

Le tavole rotonde dell'IMS (un'immagine del 2009)
Le tavole rotonde dell'IMS (un'immagine del 2009)

BRESSANONE, Bolzano — Dopo l’alpinismo dei numeri e delle spedizioni, l’avventura in montagna cambia prospettiva. Gli alpinisti come i turisti oggi vogliono, infatti, sicurezza e avventura allo stesso tempo, “all-inclusive”, e anche lo spettacolo fa parte del pacchetto! E poiché sembra che l’immagine per gli “alpinisti estremi” sia ormai diventata più importante rispetto ai propri limiti, al fallimento e alla creatività, è lo spettacolo a prendere il sopravvento: show-time quindi, ma anche guiness-time. È davvero così? Chi sa rappresentarsi meglio, ha anche più successo? Di questo si parla domani nella tavola rotonda dell’International Mountain Summit di Bressanone.

“Fare effetto”: è questa la parola magica dei perfezionisti insicuri che vogliono, sempre e ovunque, assicurarsi che gli altri li vedano così come loro vorrebbero esser visti. Ci si lascia consigliare, perché tutto sia perfetto. E così a decidere dove, come e quando la vacanza diventa “avventura“ è, infine, una giuria. Un’esperienza indescrivibile, vissuta in prima persona, conta quindi meno del prodotto televisivo realizzato in diversi formati o della presenza online. L’evento fa semplicemente tendenza, un evento che per molti atleti di grande spicco diventa più importante della profondità dei ricordi.

I consulenti d’immagine spiegano alle star di oggi cosa deve esser mostrato e come, quando le pareti lisce vengono scalate dal basso e filmate dall’alto, per i festival di tutto il mondo. Chi arrampica per il pubblico, non si oppone, non prende una posizione chiara, ma lascia sempre una porta aperta. Ciò che più conta non è cosa questa esperienza susciti in noi, bensì come questa venga percepita dagli altri. Come per la produzione di un film, si costruisce una nuova via di arrampicata, esattamente come accade con l’”vventura sullo schermo cinematografico. L’aspetto non convenzionale, che prima inevitabilmente accompagnava l’alpinismo estremo, è passato di moda.

Per fare chiarezza tra ciò che è spettacolo e ciò che è avventura, bisogna assolutamente distinguere tra scene fittizie, da film, e documentazione, così come anche la pubblicità o l’informazione sui prodotti deve essere ben distinta dalle prestazioni di gran livello. Ma quando i testimonial vengono resi noti al pubblico grazie al supporto degli sponsor e non grazie alle loro prestazioni, allora è il lavoro di pubbliche relazioni ad essere più indicato. Ciò che resta dell’avventura è stato in passato ed è ancora oggi parte del mercato, mentre si accetta che l’avventura resti, comunque, l’obiettivo fine a se stesso.

Di sicuro esistono molte alternative all’alpinismo spettacolo le cui leggi sono dettate dal mercato. Tuttavia, nessuna di esse promette, al momento, di raggiungere più successo sulla scena di quanto questo tipo di show permetta, uno show che, per necessità, avviene in un contesto reale, diventando ancora più spettacolare. La conseguenza: dopo l’alpinismo delle spedizioni, l’alpinismo-spettacolo si fa strada tra i media di comunicazione, scavando così il suo percorso nella coscienza delle masse.

Di tutto questo si parla domani sera a Bressanone, durante l’attesissima tavola rotonda dell’IMS. A moderare la serata ci sarà Erwin Vogt (Bayrischer Rundfunk), l’introduzione sarà affidata a Hanspeter Eisendle, alpinista, guida alpina, mentre i protagonisti del dibattito saranno: Reinhold Messner, Stefan Glowacz, Adam Ondra, Bernd Kullmann, David Lama, Gerald Salmina e Alessandro Filippini.

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