Arrampicata

Infinitive Jest, nuova via nel Wenden per Matteo Della Bordella e Fabio Palma

Fabio Palma e Matteo Della Bordella su Infinite Jest 2(Photo courtesy www.ragnidilecco.com)
Fabio Palma e Matteo Della Bordella su Infinite Jest 2(Photo courtesy Pietro Bagnara - www.ragnidilecco.com)

LECCO — Si chiama “Infinite” Jest ed è l’ultima via aperta da Matteo Della Bordella, insieme a Fabio Palma, sulla parete del Mahren nel Wenden. I due Ragni di Lecco hanno completato l’itinerario di 640 metri a inizio settembre, Della Bordella il 3 settembre ha compiuto anche la libera su tutti i tiri della via, per la quale ha proposto una valutazione di difficoltà compresa tra il grado 8a+ e 8b, con un 7b obbligato.

“Infinite Jest” sale lungo la grande parete del Mahren e alla destra di “Coelophysis”, l’altra via aperta dagli stessi Della Bordella e Palma nel 2008, insieme ad Adriano Selva. E’ lunga 640 metri per un totale di 17 tiri, e ha dato del filo da torcere agli stessi apritori, che hanno dovuto impiegare una buona dose di volontà e diversi tentativi prima di riuscire a chiuderla.

Fabio Palma e Matteo Della Bordella su Infinite Jest (Photo courtesy  www.ragnidilecco.com)
Fabio Palma e Matteo Della Bordella su Infinite Jest (Photo courtesy Pietro Bagnara - www.ragnidilecco.com)

“Infinite Jest è probabilmente quanto di meglio io possa dare al Wenden – scrive Della Bordella sul sito dei Ragni di Lecco -. Per prima cosa ci tengo a scrivere che questa via l’abbiamo aperta e liberata in due. Avere un socio con cui condividere certi progetti in parete come Fabio è merce rara e il fatto di essere in due a volerci provare a voler investire del tempo e mettersi in gioco, a condividere certe situazione è stato assolutamente necessario per me per portare avanti un progetto così grande come questo. Detto questo devo dire che questa volta è stata dura. Per un attimo ho temuto che per quest’anno la libera mi stesse sfuggendo di mano, invece sabato ripeterla in giornata è stata la soddisfazione e sorpresa più grande, dopo aver fallito altre volte in cui invece mi sarei dato per vincente. Sono tiri che a causa dello stile di scalata molto tecnico e delle protezioni distanziate non ti permettono di arrampicare veloce, per questo, anche se sono solo 17 tiri farla tutta in giornata è stata dura. Alcuni tratti, bisogna dirlo, sono anche un po’ pericolosi. Posso dire che questa per me è stata la libera più dura che ho fatto di una via di più tiri, soprattutto considerando il fatto che mi è riuscita in giornata; sebbene dal punto di vista della difficoltà obbligata abbia aperto vie più difficili”.

inea gialla Coelophysis - Linea verde infinite Jest (Photo courtesy www.ragnidilecco.com)
inea gialla Coelophysis - Linea verde Infinite Jest (Photo courtesy Pietro Bagnara - www.ragnidilecco.com)

“Quando ho iniziato a scalare fui rapito da un termine, HLF, Hard Long Free – scrive invece Palma sempre sul sito dei Ragni – . Era stato coniato per quelle vie giudicate dure, lunghe da provarti una giornata o più (e non dipendeva dal numero dei tiri o dallo sviluppo!), e che costringevano a salire in libera per arrivare in cima. Con gli anni ho scoperto un’altra categoria di vie, che chiamerei WHLF. Dove W sta per Wild. Sono una minoranza, per fortuna, ma sono quelle dove arrivare in cima significa massima concentrazione per evitare guai. Non sempre sono le vie più famose, o le più difficili. Infinite Jest è di gran lunga la regina delle WHLF da me incontrate”.

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