News

Frana sullo Sciliar: restano chiuse Punta Euringer e Punta Santner

Frana sullo Sciliar (Photo trentinocorrierealpi.gelocal.it)
Frana sullo Sciliar (Photo trentinocorrierealpi.gelocal.it)

BOLZANO — C’è pericolo di ulteriori crolli dopo la frana sullo Sciliar, di circa 2 mila metri cubi, che nei giorni scorsi ha bloccato in parete diversi alpinisti. Per questo la Provincia di Bolzano e il comune di Castelrotto hanno deciso di tenere chiuso l’accesso alle due cime più a rischio, Punta Euringer e Punta Santner, fino a quando i geologi non daranno il via libera.

La frana, grande come un palazzo di sei piani, è avvenuta la scorsa settimana sulla cima Euriger che sorge sopra l’Alpe di Siusi. Due guide che salivano in vetta con un cliente sono state sfioriati dalle pietre, per fortuna senza essere ferite, mentre cinque alpinisti sulla Cima Santner hanno dovuto essere recuperati in elicottero perchè la via del rientro era bloccata dai sassi franati.

A seguito della frana tutta la zona è ora interdetta alla salita alpinistica su roccia. Sono stati immediatamente chiusi il sentiero che conduce a Cima Santner, la via ferrata omonima e di quella di “Shlernboden”, nonché della via d’accesso al sentiero “Schlern-Kopfe”.

Finora sono stati diversi i sopralluoghi in elicottero dei geologi e delle autorità locali, che nei prossimi giorni proseguiranno con le attività di verifica, pulizia e messa in sicurezza della parete. Nel frattempo sarà impossibile scalare le due cime interessate dal crollo, ma le autorità ci tengono a tranquillizzare i turisti della zona.

“A parte gli accessi a Punta Euringer e a Punta Santner – ha detto il sindaco -, tutti gli altri sentieri dell’altopiano sono aperti e non sono stati minimamente interessati dalla frana”.

Che cosa abbia provocato il crollo è ancora da comprendere, ma l’ipotesi più accreditata è quella dell’infiltrazione d’acqua collegata agli sbalzi termici della stagione. Certo è che si tratta purtroppo di un fenomeno inevitabile sulle Alpi, che periodicamente sono protagoniste di frane del genere. Si pensi, nel 2007, all’enorme crollo in val Fiscalina, che scaricò 100mila metri cubi di roccia da Cima Una. Poi diverse altre frane, tra cui la Forcella Undici nella Meridiana di Sesto e altre zone delle Alpi.

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close