AlpinismoAlta quotaPareti

Bufere e pericolo valanghe: Salvaterra e soci rinunciano al Latok I

Marco Majori (Photo courtesy www.sportmilitarealpino.it)
Marco Majori (Photo courtesy www.sportmilitarealpino.it)

ISLAMABAD, Pakistan — Si conclude con una delusione la spedizione in Karakorum del trentino Ermanno Salvaterra con il lombardo Andrea Sarchi, Cege Ravaschietto, Marco Majori e Bruno Mottini. Il gruppo era partito all’inizio di giugno per aprire una linea sull’inviolata cresta nord del Latok I, splendido e inarrivabile picco di 7.145 che nella storia è stato salito soltanto una volta.

Dopo un mese di silenzio e trepidante attesa per quella che era stata definita la sfida dell’anno, arriva purtroppo la notizia di un’amara rinuncia: il gruppo di Salvaterra dovrebbe rientrare in Italia proprio in questi giorni. Ma cosa ha fermato le agguerrite intenzioni della spedizione?

Secondo quanto riferito dal sito dello Sport militare alpino, che dall’inizio della spedizione segue i movimenti di Marco Majori, in forze al Centro Sportivo Esercito di Courmayeur, il gruppo sarebbe rientrato al campo base dopo aver passato 6 giorni in parete e aver raggiunto quota 5.300 metri circa.

Con due diversi approcci alla parete gli alpinisti avevano superato le difficoltà su roccia, installato un campo deposito con scorte di cibo e avevano iniziato ad assaggiare il complicato canale di ghiaccio e misto, ma non sono riusciti ad andare oltre. A rallentare la salita e creare difficoltà il maltempo, che avrebbe imperversato quasi continuamente rendendo la parete molto pericolosa e carica di neve a rischio distacchi. Pare che il gruppo abbia avuto solo un giorno di bel tempo durante il tentativo.

I pochi giorni rimasti a disposizione e il persistere del brutto tempo avrebbero indotto il gruppo a decidere per il rientro, che però non avviene a mani vuote. I cinque alpinisti, prima di ripartire, avrebbero infatti salito una via di 600 metri con difficoltà fino al 7a.

Ulteriori dettagli sulla rinuncia e sulla salita compiuta arriveranno probabilmente nei prossimi giorni con il rientro della spedizione in Italia.

La prima salita del Latok è dei giapponesi nel 1979 dal versante Sud, e finora è l’unica mai realizzata su questa montagna. La cresta Nord è stata tentata decine di volte, da personaggi tra cui figurano Doug Scott, Simon Yates, Catherine Destivelle, i fratelli Benegas, Colin Haley. Ma nessuno è riuscito ad arrivare in vetta. Nel 1978 Jim Donini, Michael Kennedy, Jeff e George Lowe raggiunsero i 7000 metri, la quota più alta mai toccata sulla Nord, salendo in stile alpino e rimanendo 26 giorni in parete.

Tags

Articoli correlati

Un commento

  1. complimenti comunque per averci provato… ed anche per la bellezza del silenzio tra una flotta di spedizioni seguite in tempo reale

    (un allievo di Sarchi)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close