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Mario Panzeri: dopo il GI, tanta voglia di mare!

Mario Panzeri sul G1 (Photo courtesy www.gasherbrum2011.it)
Mario Panzeri sul G1 (Photo courtesy www.gasherbrum2011.it)

ISLAMABAD, Pakistan – “E’ andata bene, sono contento, nell’unico giorno bello siamo riusciti a fare la cima. Ma adesso ne ho piene le scatole di piccozze e sacchi a pelo: ho solo voglia di togliere questi scarponi e di andare al mare!” Così Mario Panzeri esordisce al telefono poche ore dopo aver raggiunto la vetta del Gasherbrum I, 8.068 metri, che il 13 luglio è diventato il 13esimo ottomila della sua carriera.

Dopo la difficile scalata al Kangchenjunga, avvenuta alla fine di maggio, non vedeva l’ora di ripartire per il Karakorum e mettere le mani sul Gasherbrum I. Ora che ha toccato anche quella vetta, finalmente, Mario Panzeri sembra sazio di ottomila, e a sopresa inizia a mostrare perfino un po’ di insofferenza verso neve e ghiaccio.

“Non voglio più vedere scarponi, picche e sacco a pelo fino all’anno prossimo – scherza Panzeri -. Me ne manca solo uno, ma il Dhaulagiri dovrà aspettare la primavera. Sono contento, tanto contento. Ma adesso qui nevica, ho addosso il piumino, fa freddo. Non vedo l’ora di togliermi tutte queste cose, e ritrovare il caldo dell’estate”.

Panzeri ora è già sulla via del rientro verso casa. Il suo arrivo in Italia, da dove era partito il 15 giugno, è previsto per sabato 23 luglio. Una spedizione che in poche settimane ha portato il risultato sperato, nonostante l’acclimatamento del Kangchenjunga fosse già svanito.

“Era passato un mese ma l’acclimatamento l’avevo già perso – racconta Panzeri- La prima volta che sono salito a campo 1 e ho dormito lì mi girava anche un po’ la testa. Non sono stato bene un giorno, ma poi mi son ripreso. Sono salito direttamente a campo 2 e poi ero pronto per la cima, aspettavo solo la finestra”.

“Fino all’altro giorno abbiamo avuto un tempo terribile – dice l’alpinista lecchese -. Faceva un giorno di sole e poi neve e acqua, neve e acqua. Siamo saliti a campo 1 mentre nevicava, a campo 2 anche e a campo 3 ancora peggio. Eravamo tutti bagnati. Il 13 luglio è stato l’unico giorno davvero bello, e siamo andati in cima. Abbiamo trovato molta neve fresca, ma è andata bene. C’erano anche gli austriaci in salita, e c’era Ali, il compagno pakistano perché l’Alberto Magliano e gli altri della spedizione andavano al GII. Ci siamo trovati benissimo, abbiamo messo le corde fisse nei Couloir dei giapponesi e siamo saliti tutti insieme”.

Sul GI erano in salita anche altri italiani: Giuseppe Pompili, Mario Vielmo, Silvano Forgiarini e Adriano dal Cin. Ma il quartetto ha deciso di aspettare un giorno in più a campo 3 e di tentare il 14 luglio, quando il meteo era purtroppo chiamato a peggiorare. Alla fine, sono dovuti rientrare al campo base senza cima, e ora sembra stiano tornando in Italia: il meteo è dato brutto per diversi giorni, e il loro permesso di salita scade sabato 23 luglio.

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