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Karakorum: primi movimenti sulle cime, ma il maltempo rallenta

Nanga Parbat (Photo courtesy wikipedia.org)
Nanga Parbat (Photo courtesy wikipedia.org)

ISLAMABAD, Pakistan — Iniziano a muoversi sulle diverse cime le spedizioni estive dirette agli ottomila del Karakorum. Sui Gasherbrum, il Broad Peak e il K2 gli alpinisti installano i primi campi, mentre nei giorni scorsi, c’è stato anche un tentativo di cima sul Nanga Parbat, bloccato però da un improvviso cambiamento del tempo.

Sul Nanga Parbat la stagione è iniziata molto presto. Un paio di settimane fa, si è sentito parlare di un precoce tentativo di cima da parte del team Kyrgiso-Russo guidato da Dmitry Grekov sulla via Kinshofer. La squadra ha tentato intorno al 22 giugno, ma senza successo, e ci ha riprovato in questi giorni dopo aver installato campo 4 a 7300 metri, a ridosso del weekend.

Purtroppo, il meteo è peggiorato poco dopo che gli alpinisti erano partiti da campo 4: secondo quanto riferito da Russianclimb.com la ritirata è stata imposta a 7.500 metri circa da forti nevicate, venti e visibilità zero. Sembra che ora la spedizione debba rientrare in patria.

Prosegue invece la salita delle altre spedizioni. Alberto Zerain, Miguel Vicente e Txingu, impegnati sul Mazeno Ridge del Nanga Parbat, stanno per installare campo 2. Al K2, il campo base pakistano è ancora semideserto mentre a Nord Gerlinde Kaltenbrunner e i russi stanno cercando di risolvere i problemi logistici del trasporto del materiale dal campo base, 3.800 metri, alla base della parete, 5.050 metri circa.

Ai Gasherbrum, invece, sono già operative molte spedizioni la cui salita è anche proseguita oltre campo 2. Anche sul Broad Peak, i giochi sono già avanti: dopo il fallito tentativo di cima di un’ambiziosa Sophie Denis, alpinista francese che vuole salire tutti i 14 ottomila in brevissimo tempo, ora è la volta della Field Touring Alpine, che probabilmente sarà seguita da altre squadre.

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