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Festa del solstizio d'estate: dai riti boliviani al nido dell'amicizia

La cerimonia del solstizio a  Tiahuanaco (Photo David Mercado - Reuters - National Geographic)
La cerimonia del solstizio a Tiahuanaco (Photo David Mercado - Reuters - National Geographic)

TIAHUANACO, Bolivia — Il 21 giugno, il giorno più lungo dell’anno nell’emisfero boreale e il più corto in quello australe, si celebrano nel mondo numerosi riti: alcuni ancestrali, di origine pagana, altri di tradizioni più moderne ma comunque pittoreschi e carichi di simbologia. Gli indigeni boliviani, per esempio, festeggiano l’alba durante la cerimonia del solstizio a Tiahuanaco, nei pressi della sponda sud-orientale del lago Titicaca e circa a 72 chilometri a ovest di La Paz. Nella stessa data al Body and Soul festival di Ballinlough Castle dei giovani inglesi danno il benvenuto all’estate nel “nido dell’amicizia”.

Nell’emisfero australe il solstizio di giugno è il primo giorno d’inverno, mentre nell’emisfero boreale è il primo dell’estate. La ricorrenza viene celebrata fin dall’antichità da tutte le culture, in quanto il sole è da sempre considerato tra le divinità più importanti, simbolo di vita, sfera “magica” che muove il mondo.

Il nido dell'amicizia (Photo Niall Carson - PA Wire -AP - National Geographic)
Il nido dell'amicizia (Photo Niall Carson - PA Wire -AP - National Geographic)

La parola “solstizio” viene dal latino “solis statio”, ovvero arresto del sole. Da un punto di vista astronomico il solstizio costituisce il momento in cui il sole raggiunge, nel suo moto apparente, il punto di declinazione massima o minima. Il sole raggiunge il valore massimo di declinazione positiva nel mese di giugno (solstizio di estate boreale), mentre raggiunge il massimo valore di declinazione negativa in dicembre (solstizio di inverno boreale, corrispondente all’estate nell’emisfero australe). Mentre i giorni degli equinozi sono quelli in cui le ore di luce sono uguali a quelle di buio (dal latino equus nox), quelli del solstizio sono caratterizzati dal massimo o dal minimo di ore di luce.

Photo: www.nationalgeographic.it

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