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Polemica sul Trofeo Mezzalama: dall’Abruzzo con rabbia e sconcerto

Partenza Trofeo Mezzalama 1 maggio 2011
Partenza Trofeo Mezzalama, 1 maggio 2011

L’AQUILA — “La squadra dell’Abruzzo Sci Club che ha partecipato al Trofeo Mezzalama denuncia la sommaria organizzazione, penalizzante ingiustamente per alcuni e favorente altri senza criterio di sorta”. Inizia così la lettera di protesta scritta dagli scialpinisti abruzzesi al rientro dalla nota gara valdostana. Riceviamo e pubblichiamo il loro parere, inviatoci da Armando Coccia, in attesa di una replica degli organizzatori del Mezzalama, che abbiamo interpellato alcuni giorni fa ma da cui non abbiamo ancora ricevuto risposta.

“La griglia di partenza – si legge nella lettera degli scialpinisti abruzzesi -, importante per chi voleva fare o migliorare il proprio tempo, è stata predisposta senza una logica, penalizzando per l’ennesima volta i gruppi del Sud, che con maggior fatica, e impegno di altri partecipano. Per giustificarla di fronte ad aperte proteste, il responsabile Sig. Favre ha dovuto arrampicarsi sugli specchi, prima dichiarando che nelle prime griglie c’erano i più meritevoli, cosa dedotta dai “curriculum”.

Ma li ha visti i “curriculum”, i piazzamenti degli anni precedenti? Poi si è corretto: le griglie sono state fatte secondo l’ordine d’iscrizione. Grossa bugia come verificato poi. In ultimo il Sig. Favre, come ultima giustificazione che non giustifica niente ma denuncia una organizzazione sommaria, ha detto che comunque fino al Colle Braithorn c’era spazio sufficiente per gli eventuali sorpassi. Considerazione inquietante e provocante! Il Sig. Favre guardi la partenza nel filmato cosi si renderà conto di come fosse stato possibile fare i sorpassi.

Sì, noi dell’Abruzzo ne abbiamo fatti tanti di sorpassi se, partiti col n. 388, siamo passati al primo cancello orario al 30esimo posto e arrivati al 34esimo posto: ma comunque imbottigliati per lungo tratto alla partenza e poi con quale dispendio di energie? E perché a noi quel numero da ultima fila? Eppure dei tre uno era alla quinta edizione, un altro alla terza e l’ultimo alla seconda. E tutti e tre con un curriculum di riguardo nelle competizioni di scialpinismo, e piazzamenti di riguardo. Appassionati di questa disciplina sportiva, ci sobbarchiamo di fare oltre mille chilometri per partecipare al Trofeo che riteniamo comunque di grande richiamo.

Contestiamo poi al Sig. Favre, perché lui abbiamo avuto come interlocutore, anche il trattamento a nostro parere discriminatorio; pur avendo versato tutti lo stesso importo di 600 euro e avuto gli stessi impegni, c’è chi è stato messo in alberghi di 4 o 5 stelle, chi in quelli di 2 stelle (capitati ai più lontani, quelli che forse dovevano avere un occhio di maggiore riguardo). Il materiale consegnato non sempre rispettava quello dichiarato nelle domande di partecipazione, come i “gilet” XL, i calzini n. 47 o le solette n. 47/48, a fronte del dichiarato consistentemente diverso, per non parlare dei numeri di carta pesta e delle insufficienti spillette per attaccarli (“esaurite!” Ci è stato detto).

Scusate lo sfogo. Lo facciamo anche perché riteniamo il Trofeo Mezzalana uno dei più prestigiosi e più attraenti per gli amanti dello scialpinismo e della montagna, e vorremmo che fosse il più possibile impeccabile e che comunque mettesse tutti nelle medesime condizioni di gara.

Ci permettiamo in questa direzione di suggerire di formare le griglie tenendo conto delle iscrizioni o dei piazzamenti all’edizione precedente, senza favorire amici o gente del posto, dando ad essa una logica. E poi 400 squadre sono troppe per una gara del genere, a meno che non si metta un cancelletto orario al Colle del Braithorn più basso, per eliminare o mettere in coda i più lenti.

Certo riteniamo di estrema importanza trovare comunque soluzioni alternative che garantiscano più equità e più possibilità di far emergere i valori in campo, senza mortificare nessuno. E poi un occhio di riguardo a livello logistico per chi viene da più lontano non guasta, anzi vi nobilita, nella consapevolezza che anche al Centro-Sud sta fortemente crescendo la disciplina, con percorsi di riguardo.

Crescendo insieme cresce l’Italia! Cioè tutti”.

Armando Coccia
Sci Club Abruzzo

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