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Everest, campo base: la Pasaban scandalizzata dalle riunioni logistiche

Everest, riunione al campo base (Photo courtesy www.edurnepasaban.com)
Everest, riunione al campo base (Photo courtesy www.edurnepasaban.com)

KATHMANDU, Nepal — “C’è una tensione incredibile, che non ho mai visto in nessun’altra parte dell’Himalaya. Le spedizioni commerciali spadroneggiano e comandano, non so se pensano che siamo stupidi o cosa”. Non sembra piacere, ad Edurne Pasaban, il campo base nepalese dell’Everest, dov’è sbarcata nei giorni scorsi con i suoi compagni. L’alpinista basca è rimasta scioccata dalle riunioni logisitiche indette dai capispedizione per organizzare la disposizione delle tende e i trasporti verso Colle Sud dei materiali necessari ad attrezzare la salita.

“Prima di tutto c’è stato il problema delle tende – racconta la Pasaban in un’infuocata pagina di diario -. Poco dopo il nostro arrivo è arrivato un rappresentante di una commerciale e ci ha detto si spostarci perchè i loro yak dovevano passare proprio nel punto dove avevamo passato ore a pulire le rocce per piantare le tende. Non c’era nessun sentiero, ma ci siamo spostati. E comunque nessuno yak è passato di lì”.

“Forse è perchè siamo abituati a scalare su montagne meno affollate – incalza l’alpinista basca -. Ma tutto questo mi ha fatto infuriare e intristire. Il nostro medico Paul ha cercato di calmarmi, ma non ci riesco: cos’è, comprano la terra loro? Ho sempre creduto che le morene appartenessero a tutti”.

Poi c’è stata la riunione dei capispedizione. Il punto da discutere erano i 52 carichi, contenenti 200 metri di corde ciascuno, da portare verso Colle Sud entro 5 giorni, per attrezzare la via di salita. La riunione, come ogni anno, è stata organizzata perchè questo compito sia condiviso dalle maggiori spedizioni presenti al campo base.

“Non potete immaginare cosa sia stata quella riunione – scrive la Pasaban – sono stata più volte sul punto di andarmene. Ci hanno vietato di filmarla. Incredibile, surreale. Eravamo in 30, e si respirava una tensione incredibile. I leader delle commerciali discutevano di chi avrebbe dovuto fissare le corde e portare i carichi in alto. Ho detto che porteremo su 2 carichi ma non prima di 10 giorni, dobbiamo acclimatarci. Poi parlavano di soccorsi, di lasciare pulita la montagna. E hanno dato avvertimento a chiunque di non rubare le bombole d’ossigeno”.

La Pasaban, evidentemente non avvezza al modo in cui si tenta di coordinare le cose al campo base dell’Everest, dove l’affollamento rende necessarie molte regole, se n’è andata per prima dalla riunione, dicendo che loro scaleranno senza ossigeno, secondo il loro solito stile,  e collaboreranno per quanto possibile con gli altri”.

Nel frattempo, sulla montagna sono già iniziati i primi movimenti. L’icefall è attrezzata e molti hanno già installato campo 2. I membri dell’Alpine Ascents e dell’Adventure Consultants hanno registrato temperature caldissime ai 6.100 metri di campo 1: 40 gradi nelle tende.

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4 Commenti

  1. Eh, ormai con la commercializzazione delle salite il campo base dell’Everest è diventato un luogo invivibile. Edurne non è abituata, forse avrebbe fatto meglio a tentare la salita dal versante nord che è meno frequentato. Cmq ormai sono diversi anni che è così, sarà difficile che si torni al passato, ci sono molti soldi in gioco…

  2. mah, e poi si sentono alpinisti. che soddisfazione personale ci può essere a scalare al giorno d’oggi?
    che bello se qualcuno tornasse ai tempi di Mallory, e provasse con le tecniche e l’attrezzatura di quei tempi. sarebbe si vera gloria. ma perchè nessuno lo fa?
    spero che la montagna riesca a difendersi da sola anche questa stagione.

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