AlpinismoAlta quota

Edurne Pasaban si confessa in un libro e riparte verso l'Everest

Edurne Pasaban
Edurne Pasaban

MADRID, Spagna — Non si ferma, Edurne Pasaban. Dopo il coronamento del progetto di salire i 14 ottomila della terra, ha pubblicato una piccante autobiografia che in Spagna sta facendo furore. E ora, forse galvanizzata all’idea di essere stata la prima donna a compiere l’impresa viste le contestazioni alla collega coreana Oh Eun Sun, ha deciso di ripartire per il Nepal. Obiettivo, scalare di nuovo l’Everest, ma stavolta senza ossigeno al contrario di quanto aveva fatto nel 2001.

“Catorce veces ocho mil” (quattordici volte ottomila), la vera storia di Edurne Pasaban, è stato presentato in Spagna nelle scorse settimane. E’ una storia alpinistica tutta femminile, dove le scalate ai giganti della terra sono incorniciati da un tumulto di emozioni, storie d’amore e di depressione che, rivela la Pasaban, l’hanno portata vicino al suicidio. La Pasaban racconta del suo “amore impossibile” per un famoso alpinista, che l’ha spinta a iniziare con gli ottomila, e delle sue esperienze successive. Delle crisi esistenziali, del rischio – corso più volte – di morire lassù, della fatica di essere donna in un mondo perlopiù maschile, del successo alla fine ottenuto e del fatto che ora è di nuovo innamorata.

“Ora che ho già conquistato le 14 montagne più alte della terra sto conquistando me stessa – ha detto l’alpinista basca in una intervista al quotidiano El Pais – è questa la montagna più alta e difficile! Ma adesso mi sento energica. Voglio salire l’Everest senza ossigeno, ad aprile, perché è l’unico ottomila che ho scalato con l’ossigeno. E recuperare la mia vita, essere l’eroina della mia vita, mi piacerebbe tanto avere dei figli”.

Intanto, però, Edurne Pasaban è di nuovo in partenza per l’Himalaya. L’alpinista, 38 anni, partirà il 4 di aprile verso l’Everest con il suo solito team basco e cercherà di salire la montagna più alta del mondo senza mai usare l’ossigeno.
“L’Everest senza ossigeno è un’altra cosa. Noi prenderemo la via normale dal Nepal e il giorno della cima sarà complicato perché ci incontreremo con tutte le spedizioni che saranno lì con l’ossigeno. E’ questo il mio timore. Sai, l’attesa, alcuni che possono fare più di altri, a quella quota. Vedremo”.

La Pasaban ha salito l’ultimo dei suoi 14 ottomila, lo Shisha Pangma, il 17 maggio 2010. La sua collezione è composta da 12 ottomila saliti e scesi senza ossigeno, più l’Everest salito con l’ossigeno nel 2001 e il Kangchenjunga sceso con l’ossigeno nel 2009. Con questa “missione”, sembra voler purificare il suo record, visto che nessuna donna, finora, li ha saliti tutti senza mai usare l’ossigeno.

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Un commento

  1. Ho avuto la, diciamo, fortuna di conoscerla a Valladolid tramite amici comuni e devo dire che la modestia non sà cosa sia, addirittura irritante ad elogiare qualsiasi impresa compiuta da alpinisti baschi. Probabilmente non è la persona con cui dividere il tempo libero al campo base. Malgrado ciò, in bocca al lupo per i futuri obiettivi.

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