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FederMoto: le moto fanno anche bene alla montagna

moto in montagna
Moto in montagna

ROMA – “Le segnalazioni dei nostri associati riportano situazioni sempre più evidenti di accettazione dell’escursionismo motorizzato da parte dei reali abitanti del territorio, le Amministrazioni pubbliche vedono positivamente la presenza di manifestazioni organizzate che valorizzano il territorio tanto che, per le stesse, se ne ottengono i patrocini dalle stesse amministrazioni”. Queste le parole di Paolo Sesti, Presidente della Federazione Motociclistica Italiana, che, a seguito della lettera inviata dal Cai relativa alla circolazione dei mezzi a motore sui sentieri di montagna, ha risposto ufficialmente con un comunicato in difesa dei motociclisti.

D’accordo con l’importanza della difesa dell’ambiente, d’accordo con la distinzione tra le diverse tipologie di sentieri. Ma la Federazione Motociclistica Italiana non ci sta a far di tutto un’erba un fascio, né ad accettare il “marchio nero” senza ricordare a tutte le parti in causa i lati positivi della frequentazione delle montagne da parte delle due ruote.

“L’obiettivo di salvaguardare il patrimonio della montagna e dalla sua rete sentieristica rappresenta
uno degli obiettivi  prioritari per i Motoclub affiliati alla Federazione italiana – scrive Paolo Sesti, Presidente della Federazione Motociclistica Italiana, in un comunicato stampa datato 23 febbraio -, allo scopo di promuovere il turismo naturalistico, storico culturale, rurale e agroalimentare, in piena sinergia con l’ambiente così come viene promosso dal Cai nella lettera pari oggetto del 18 febbraio. In particolare, nella Provincia di Bergamo e nel resto del territorio nazionale, vengono organizzati numerosi eventi sportivi ed amatoriali che, con l’uso consapevole delle motociclette, portano un significativo contributo all’economia della comunità locale ove, con la presenza degli appassionati in moto, si ha la possibilità di far conoscere i prodotti nati dalla montagna e le attrattive
naturalistiche locali”.

Parlando poi nello specifico della zona chiamata in causa dal Cai, ovvero quella bergamasca, notevole è per Sesti il contributo positivo portato dallo stesso Motoclub Bergamo, nel far conoscere il nome della provincia a livello Mondiale. È vero infatti che il territorio attira numerosi motociclisti stranieri, e questo succede proprio grazie all’organizzazione di eventi titolati a livello internazionale nonché attraverso l’esportazione di una professionalità in questa organizzazione anche oltre oceano. Senza contare i grandi campioni sportivi nella disciplina motorizzata “fuoristrada” che provengono proprio da queste terre.

“Tale contributo positivo però – continua Sesti – vede anche il mantenimento in vita della rete dei sentieri e delle mulattiere dovuto alla presenza delle escursioni motorizzate amatoriali che, prevalentemente, vengono effettuate sui tracciati più impervi e meno utilizzati dall’escursionismo pedonale. In moltissimi casi di questi particolari tracciati, senza la presenza dei motociclisti, se ne
perderebbe la fruibilità, il ricordo e con essa anche la storia rurale del territorio che li ha visti
nascere. Le segnalazioni dei nostri associati riportano infatti situazioni sempre più evidenti di accettazione dell’escursionismo motorizzato da parte dei reali abitanti del territorio, le Amministrazioni pubbliche vedono positivamente la presenza di  manifestazioni organizzate che valorizzano il territorio tanto che, per le stesse, se ne ottengono i patrocini dalle stesse amministrazioni. Dal punto di vista della sicurezza si sono verificate situazioni in cui la presenza dei motociclisti è stata fondamentale per la salvezza di cercatori di funghi o di persone smarrite che sono state ritrovate prima che fosse troppo tardi”.

Dal punto di vista etico invece, la Federazione Motociclistica Italiana non può, evidentemente, condividere la posizione del Cai. Non concorda infatti sull’idea che la montagna sia realmente godibile solo a chi la scopre a piedi, perché, a loro avviso, esistono modi e situazioni compatibili che non necessariamente escludono l’uso di attrezzature moderne.

“L’arrampicata in montagna – aggiunge il Presidente della Federazione -, gli impianti di risalita per lo sci, la presenza dei rifugi alpini (tra l’altro molti gestiti dal Cai), la mountain bike, il parapendio, l’equitazione permettono alle persone di vivere la montagna però prevedono lo sfruttamento di combustibili fossili, l’utilizzo di mezzi a motore per avvicinarsi alla montagna, la presenza significativa e permanente di infrastrutture che probabilmente sono molto più incisive sull’ambiente montano rispetto all’escursionismo motorizzato. Per il frequentatore della montagna in moto o a piedi la possibilità di trovarsi in un contesto naturalistico incontaminato è prevalente rispetto all’esigenza di mutare le caratteristiche dello stesso per creare condizioni di utilizzo in altri modi della stessa montagna. Per natura però lo spirito di tolleranza che ci contraddistingue non ci porta a pensare che l’uso etico della montagna sia esclusivo solo di una determinata porzione di persone e solo per un fine esclusivo”.

Se da un lato la Federazione rivendica il diritto di poter usufruire degli spazi al pari delle altre attività di montagna, non nega però l’evidenza di un problema ambientale provocato dalla moto, problema al quale sta lavorando per cercare una soluzione idonea ed efficace.

“Certo – afferma infatti Sesti -, siamo consapevoli che un uso indiscriminato del mezzo a motore può essere critico, infatti questa Federazione sta attivando iniziative specifiche finalizzate alla mitigazione di  possibili impatti derivanti dall’attività motociclistica su viabilità a fondo naturale. Obiettivo prioritario è perciò la riduzione delle emissioni dei mezzi a motore, la condivisione
pubblica della natura sportiva di parte dell’attività motorizzata che trova una sua precisa
collocazione nell’ambito delle attività del Coni, la promozione di borse di studio finalizzate a
creare una nuova figura di esperti che possano generare ulteriori soluzioni indirizzate alla di
riduzione dei potenziali impatti che si creerebbero da un uso indiscriminato dei veicoli a motore”.

In sostanza se il problema dell’impatto ambientale dei mezzi a motore in montagna esiste, pensare che l’inquinamento e la contaminazione della natura montana derivino solo da questi è per la Federazione motociclistica sicuramente riduttivo. Né è corretto, dal loro punto di vista, demonizzare un’attività come se fosse l’esclusiva fonte di ogni male.

“Siamo certi che quanto rappresentato dalla nota del Cai sia dovuta ad una visione incompleta del
contesto dell’utilizzo dei mezzi meccanici in montagna – conclude quindi Sesti -, purtroppo probabilmente dovuta ad una visione etica che tiene conto di determinati aspetti pregiudiziali che, in realtà, trova meno riscontro tra le persone che ‘abitano’ e conoscono la montagna ed il territorio. In rete, in occasione dell’approvazione del Documento del Comitato Centrale nel 2006, lo stesso Cai promulgò un sondaggio sull’uso dei mezzi a motore che vide un netto vantaggio per questi ultimi rispetto a chi invece era contrario. Nonostante ciò questa Federazione rimane disponibile ad aprire con gli organismi interessati un momento di confronto e concertazione sull’utilizzo dei mezzi a motore in montagna con l’obiettivo di condividere un percorso di ulteriore miglioramento sulla sostenibilità delle nostre discipline sportive ed escursionistiche in moto”.

Info: http://www.federmoto.it/linkclick.aspx?fileticket=iatsvlQUjlY%3D&tabid=261

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52 Commenti

  1. Personalmente non condivido il contenuto della difesa presentata dalla Federazione Motociclistica; certe prepotenze dei conduttori di moto da cross ,trial ecc… sulle mulattiere e sentieri di montagna (ricordo ancora una litigata tra me ed un motociclista sulla mulattiera per il Curò) non sono accettabili in tutta la montagna;la difesa della federazione si arrampica sui vetri e giustificarsi con la conservazione dei sentieri abbandonati è risibile, tra l’altro le ruote rostrate aggravano un sentiero abbandonato e non certo lo migliorano;accetto la presenza di moto condotte solo da chi ci lavora in montagna tipo: malgari ecccc.
    In montagna si va normalmente a piedi!!! Scarponi alpini Gianni

  2. ….non scherziamo; paragonare il motociclismo in montagna al parapendio,arrampicata,equitazione è ridicolo!! non ho mai sentito di arrampicatori, parapendisti, etc… che usino “combustibili fossili” per la loro attività !! diciamo piuttosto che qui c’è chi, da un bel pò di tempo a questa parte, si è abituato a non rispettare le regole!! Quando vado con la famiglia all’alpe Corte, al Calvi, al Longo, ai Campelli, etc…., mi spetterei di non essere “intossicato” dai gas di scarico dei motocrossisti, perchè per loro c’è il divieto a passare su quei sentieri e perchè…perchè, almeno in montagna, mi piacerebbe un comportamento un tantino più rispettoso del prossimo !!! se poi vogliamo “vendere” i sentieri del parco delle orobie agli sport motociclistici (motoslitte comprese!!) perchè fanno “conoscere il nome della provincia bergamasca” anche a livello mondiale……..povero turismo alpino !!!

  3. Ciao a tutti, premetto che sono un motociclista (trial, quindi parlo solo per questa categoria) ed anche un appasionato di montagna. Non è la prima volta e non sarà nemmeno l’ultima che con il mio gruppo di motociclisti partiamo per dedicare una giornata alla pulizia di un sentiero, tagliare piante cadute sul sentiero per rendere più agevole il passaggio, sia delle moto, sia degli escursionisti. Personalmente, quando incontro un gruppo di escursionisti mi faccio da parte e li lascio passare e non penso di dar loro fastidio. Fastidio lo da chi procede ad andatura sostenuta e danneggia i boschi uscendo dai sentieri tracciati.
    Si può cercare una convivenza, da entrambe le parti, senza penalizzare gli uni o gli altri e, dando percorsi autorizzati in ogni comune ai motociclisti.

  4. Gianni esprime il vero pensiero dei veri appassionati di tutela ambientale montana.
    La tutela dell’ambiente alpino ,sito al centro dell’Europa e circondato quindi da milioni di persone che vivono nel caos delle città impone una decisa scelta di limitazione anche severa dei transiti motorizzati in quota.
    Che il presidente dell’associazione motociclisitca difenda i propri associati lo trovo legittimo ,ma sostenere che la loro attività sia compatibile e addirittura “necessaria” per la conservazione dell’ambiente montano …beh …fa ridere…suvvia è come sostenere che nel caso di una persona svenuta ,per la sua rianimazione sia necessaria una flebo al cianuro…
    Occorre invece che le amministrazioni provinciali prevedano sul territorio alcuni siti ove anche chi ha la passione dei motori possa “esercitarsi”.
    Dovrebbero comunque essere esclusivamente zone “di fondovalle” come ex discariche o zone artigianali dismesse ove realizzare dei tracciati “controllati”anche ai fini della sicurezza degli stessi fruitori e sufficientemente atrezzate per limitare al massimo il disturbo alla collettività ed all’ambiente.
    Vice presidente Sezione CAI

  5. caro gianni, tu quando vai in montagna dove lasci la tua macchina?in paese o cerchi di arrivare il più possibile vicino al sentiero come la maggior parte dei tuoi colleghi camminatori?
    Alla fine delle strade carrabili vedo sempre macchine ammucchiate o parcheggiate nei prati pur di arrivare il più vicino possibile alla partenza del sentiero…
    altra cosa…quando tu vai in montagna ci vai da solo od utilizzi la macchina per più persone?

    quando in un sentiero trovi ad esempio un albero abbattuto o rami che ustruiscono il passaggio…ci giri attorno o rimuovi l’ostacolo tenedo accessibile il sentiero?

    secondo me è troppo facile prendersela con i motociclisti che frequentano la montagna ma non fare nulla ad esempio per migliorare o mantenere i sentieri.

    pace e bene a tutti.

  6. Concordo con il sig.Galeazzi.. trovarsi in un ambiente incontaminato con una moto è una contraddizione in termini: nel momento in cui ci vai con la moto non è più incontaminato!!! Ho notato inoltre che non si fa alcun cenno all’inquinamento acustico.. quelle moto fanno un casino notevole, un elemento di estremo disturbo per chi ama il silenzio della montagna.

  7. rispondo ad Andrea: lascio la macchina nei parcheggi !!! e non parcheggio nei prati; quando vado in montagna siamo sempre almeno in 2, e se trovo un sasso , un albero abbattuto sul sentiero cerco di liberarlo in maniera che chi mi segua sua facilitato….carissimo sono 50 anni che vado in montagna, ho fatto il militare negli alpini , sono nella protezione civile alpina che va a pulire i sentieri ,le scarpate, gli alvei dei fiumi e non accetto lezioni ecologiche a priori da parte di qualche motociclista forsennato , scarponi alpini

  8. Giovanni… mi sa che non hai mai sentito una moto da TRIAL accesa…….. quelle che tu dici che fanno un casino notevole, di sicuro NON sono moto da trial…… semmai una di quelle belle maxi-stradalone che userai anche tu per andare nei tuoi weekend al mare…..
    W trial!

  9. “…e non accetto lezioni ecologiche a priori da parte di qualche motociclista…”

    E meno male che solo NOI motociclisti siamo FORSENNATI…..
    Gianni, solo per il fatto che hai passato un anno della tua vita negli alpini vuol dire che tu sei appassionato di montagna più di me??? Forse non lo sai (anzi, SICURAMENTE non lo sai) che io con la moto da trial in 3 ore di utilizzo consumo meno di 2 litri di benzina…. un bel fuoristrada 4×4 per venire da Milano fino in Val Brembana quanta benzina consuma?

    Se volete essere ECOLOGISTI, smettetela di vedere lo stecchino negli occhi dei motociclisti e iniziate a vedere un pò anche le travi che avete nei vostri….
    C’è educazione e maleducazione in tuto, nei motociclisti e negli escursionisti.. o volete dire che per le tonnellate di monnezza in cima all’ Himalaya la colpa è ancora dei trialisti??

  10. Gianni ha ragione da vendere!!
    La montagna è un habitat delicato che va rispettato, mica una pista da cross o da trial. Via i mezzi a motore dai monti!

  11. sono un trialista (o motociclista forsennato?!?!?) e più di una volta mi è capitato di infilare nello zaino e riportare a valle cartacce, lattine, plastiche varie ecc. lasciate nei boschi da pseudo-amanti della natura …..
    parlare di moto che rovinano la montagna mi fa un pò ridere vedendo gli sbancamenti fatti per gli impianti di sci, le cattedrali nel deserto dei trampolini usati una volta per le Olimpiadi e poi basta e le sempre maggiori porzioni di montagna spianate per costruire 2° 3° e 4° case ……
    sono d’accordo col perseguire chi non si comporta civilmente, ma una moto da trial non rovina certo un sentiero anzi, il trialista aiuta a mantenerlo aperto anche agli altri fruitori della montagna …
    personalmente quando incontro gente a piedi, io e il mio gruppo spegnamo le moto, ci facciamo da parte e se è possibile instauriamo un dialogo con chi si incontra …. è chiaro che le pecore nere ci sono da tutte le parti, non è necessario fare di tutta un’erba un fascio …..
    ricordo che una volta in Liguria c’era una sterrata che portava ad un rifugio, ovviamente vietata alle moto … adesso è stata asfaltata e ci si va anche in auto ….. alla faccia della montagna incontaminata, quando si tratta di soldi nn si guarda in faccia a nessuno …..
    i sentieri sono stati fatti dall’uomo per essere percorsi, e se ciò viene fatto in maniera civile ed educata credo che lo si possa fare tutti ……

  12. Sono stato testimone di un passaggio prepotente e devastante di 7 trialisti su un sentiero nel Parco Orsiera Rocciavrè (TO).
    Prepotente perchè su un tratto molto ripido e stretto, erano molto più veloci del sottoscritto a piedi (ho rischiato di essere investito o buttato giù nel dirupo).
    Devastante perchè per oltrepassare l’ostacolo a tutti i costi (incapaci e pancioni compresi), hanno smosso e abbandonato sul sentiero grandi massi che impedivano di fatto il passaggio anche a piedi. Non ultimo hanno disperso sul sentiero olio motore per circa 2 km , gas di scarico e rumore in gran quantità!
    Questo esempio mi sembra una mancanza di rispetto delle persone e dell’ambiente a fini ludici.

  13. Danilo, una moto da TRIAL ha più o meno 1 kg di olio motore (se 4 tempi, perchè se 2 tempi di olio motore non ce n’è, ci sono al max 500grammi di olio cambio).. come fai a lasciare una scia di olio motore di 2km quando ne hai al max 3 bicchieri nel carter motore?
    Per il rumore, poi, leggi qualche replica più sopra….

  14. Bhe…ma se vi mettete a portare esempi come Danilo.. allora aboliamo le rotonde perchè c’è sempre quello che di mattina si infila e ti fà frenare.. ma dai!!!!!
    le posizioni piu’ corrette sono quelle meno estremiste…. la montagna è di tutti…non solo dei pedoni.. e non solo dei motociclisti… io la vivo in mtb… e a volte ho trovato sentieri puliti grazie a trialisti.. a volte ho trovato zolle rotte da enduristi che gliele avrei fatte mangiare… a volte trovo escursionisti che vengono da lontano e sporcano altre volte trovo gente (come me) che se trova una lattina la mette nello zaino e la porta a casa… sono le persone che fan la differenza.. non i mezzi su cui stanno…
    molti escursionisti abolirebbero anche le MTB in montagna!!! ho trovato una scialpinsita che quasi insultava un altro scialpinista che lasciava buccia di arancia perfettamente biodegradabile lungo una gita di scialpinismo… dunque… nemmeno a me piace respirare il fumo di 10 moto davanti a me mentre io son li che sudo in iperventilazione in bici.. ma almeno dalle nostre parti la situazioni moto è molto sostenibile diciamo….su 10 volte che andate in montagna… quante volte trovate una moto…
    io del cuneese ne trovo un gruppo ogni 10 volte… non di piu’…. percui… alla fine… la montagna è bellissima… se chi ci và la rispetta.. con moto.. auto per avvicinamenti.. bici.. piedi…. và bene..
    a chi vuole la montagna tutta per loro che urla.. “basta bici.. basta impianti da sci… basta motoslitte…”
    faccia un corso di alpinismo.. vada ad arrampicare in granito.. in falesia… io lassu ho mai trovato nessuno cun un mtb.. o un beta alp… sono scelte….
    saluti agli amanti della montagna…

  15. caro branks, ho sentito più volte una moto da trial accesa, per mia sfortuna, su sentieri e stradine di montagna, quindi so di cosa parlo. Io sono completamente ignorante dal punto di vista tecnico in fatto di moto, non ne possiedo una per i miei weekend al mare, ma non serve saperne di motori per sentire il casino di qualsiasi motore in un ambiente silenzioso. Quindi, si sopporta il casino quando è necessario (vedi gestori di rifugi o mezzi della forestale eccetera) ma preferirei che non se ne creasse di ulteriore. Considero il silenzio è un grandissimo bene purtroppo è in via di estinzione, e la montagna è uno di quegli ambienti in cui si può goderne maggiormente.

  16. Giovanni, non per polemizzare ma se dici: “Io sono completamente ignorante dal punto di vista tecnico in fatto di moto” non sono completamente sicuro che tu possa distinguere tra (ad esempio) una Beta Evo o una Honda CR… di differenze, e non solo a livello di rumore, ce ne passa una vita.
    Non vorrei che tu fossi uno di quelli secondo i quali “tutte le moto sono uguali e fanno gli stessi danni”, perchè altrimenti staremmo qui a discutere per un anno ma non troveremmo mai un punto d’ incontro.
    E io, da trialista, vorrei trovare un punto d’ incontro tra i vari pensieri, e non solo sentirmi dire: stai a casa perchè sul sentiero ci vanno SOLO quelli a piedi…
    Cordialmente.

  17. caro branks, se vuoi citarmi almeno citami bene… la mia frase completa aggiungeva “… ma non serve saperne di motori per sentire il casino di qualsiasi motore in un ambiente silenzioso”, ed è questa la parte che mi importa. Non ce l’ho con i motociclisti a prescindere, come mi danno fastidio le moto in montagna (per il rumore e per la puzza e per la potenziale pericolosità di essere investiti) mi danno fastidio gli schiamazzi inutili, la sporcizia, la maleducazione, l’arroganza e un sacco di altre cose non rispettose della quiete e dell’ambiente montano. Tutto questo per la mia concezione dell’andare in montagna, del silenzio e del rispetto altrui, che evidentemente è diversa dalla tua. L’avvicinamento in macchina è spesso un male necessario, ma spero che siamo d’accordo sul fatto che arrivare al parcheggio e salire a piedi sia ben diverso dal salire in ambiente percorrendo i sentieri con la moto. Altrettanto cordialmente.

  18. andateci con i muli se propio volete risvegliare il turismo agroalimentare di casino e di rumori ne ho piene le …..la montagna non e’ fatta per le moto statevene sulla strada a far le pieghe,o in un circuito e se amate la montagna andateci con le vostre gambe

  19. Penso si sia perso di vista il reale problema per cui ci si lamenta delle moto in montagna; qui si parla del non rispetto delle regole!! Inutile fare del “fondamentalismo” sportivo !! nessuno ha mai pensato che si debba vietare di fare trial o motocross, semplicemente accade che negli ultimi anni (non pochi) in zone come quelle della provincia di Bergamo i contravventori a questi divieti sono diventati insopportabilmente “troppi”. Un esempio: qualche tempo fa è stato vietato il volo/sorvolo di un noto monte all’inizio della valeriana (Misma) per tutelare l’ambiente di nidificazione del falco ed altri volatili; il divieto, che io sappia, è stato rispettato dai pochi parapendisti che volavano in zona; al contrario, mi è capitato in diverse occasioni,di vedere e “sentire” moto da trial sul sentiero che passa sotto le zone di nidificazione; so per esperienza diretta che un falco è più disturbato dal rumore di un motore che dal leggero sibilo di un’ala in volo, ma….tant’è. Eppure più in basso ci sono i cartelli di divieto. Quindi, non resta che darsi da fare per sanzionare i motociclisti più “indisciplinati” e informare in modo più efficace su quali siano le zone percorribili dai mezzi a motore e quali no (è qui che bisogna fare chiarezza!!); maggiore senso civico e rispetto per gli altri (ambiente compreso) e un maggior controllo del territorio montano potrebbero risolvere le proteste dei contrari alla moto in montagna e nello stesso tempo “premiare” i trialisti rispettosi dei divieti e dell’ambiente che, sicuramente, sono la maggioranza.

  20. I miei più vivi complimenti al Sig. Paolo Sesti, Presidente della Federazione Motociclistica Italiana, e le mie congratulazioni ai suoi associati, tanto ben rappresentati. La risposta data al documento del Cai è ben scritta e argomentata molto abilmente.
    Le sue considerazioni sono però fuorvianti e talvolta palesemente false.
    La legislazione impone il DIVIETO alla circolazione dei mezzi motorizzati su sentieri, strade silvo-pastorali e mulattiere di montagna. Punto.
    Chi ci va lo stesso è evidentemente censurabile sia sotto il profilo giuridico sia sotto il profilo etico. Quindi farebbe bene a stare solo zitto.
    Di questo parla il documento del Cai, e non di qualche motoraduno in cima a un passo alpino aperto al traffico.
    Se i motociclisti (fuoristradisti, trialisti, ecc.) aspirano legittimamente ad avere uno spazio per la loro attività, facciano le dovute pressioni presso le amministrazioni locali perchè ne vengano creati ad hoc. Vedranno poi che su tali spazi non incontreranno mai un escursionista a piedi che li disturberà (cosa che al contrario accade oggi agli escursionisti).

  21. Per favore NON diciamo cazzate!!!!!è una tortura udire il solo rombo dei motori che echeggiano a distanza di kilometri.

  22. Prima di tutto, nessun mezzo motorizzato (comprese anche le motoslitte che vagano indisturbate ormai ovunque sui nostri monti) dovrebbe andare sui sentieri perchè di sicuro non è bene ne per il sentiero,ne per chi cammina, ne per la fauna.Seconda cosa le moto farebbero un po bene alla montagna solo se gli fanno pagare un pedaggio ad ogni passo. terza cosa…invece di andare in moto andate a piedi primo perchè vi fa bene, secondo perchè vi accorgeste della bellezza delle montagne che nella vostra fretta non riuscite nemmeno a vedere.

  23. rispondo a branks:io non c’è l’ho con nessuno, penso solo che in montanga, sulle vette o per pensieri difficili si va a piedi e non con moto da trial o da cross che non fanno rumore!!! per il resto basta l’educazione: c’è chi la ha e chi non la trova neppure al mercato ….. il resto per difendere le moto sono tutte ca….te

  24. Caro Giovanni Galeazzi, tu la pensi così, ma non tutti la pensano come te e non puoi volere imporre il tuo pensiero a tutti gli altri.

    Con affetto,
    un montanaro.

  25. Faccio notare che nella bergamasca l’uso indiscriminato delle moto ha distrutto mulattiere e sentieri che hanno resistito alle intemperie meteo per decenni, e sono bastati pochi anni per questi scalmanati, che non hanno rispetto niente, per distruggerli. Quando incontrano i pedoni fanno finta di rallentare, ma appena superati aprono il gas a tutta manetta scaricando addosso ai malcapitati terra e sassi,alla faccia del rispetto che sostengono di avere.Dopo di che do loro atto di aver riscoperto vecchi sentieri che si sarebbero persi anche se questi nei punti critici in salita/discesa creano delle voragini a forma di V che a piedi sono impraticabili.
    Francesco

  26. Francesco, hai ragione, dovresti solo definire bene i termini: dove hai scritto “moto” dovevi scrivere moto da cross e moto da enduro, caso a parte delle moto da trial che non hanno potenza in esubero, non hanno gomme artigliate, non lanciano i sassi e sono guidate da persone che per loro natura e filosofia non smanettano. Ciao.

  27. per Marco “il montanaro” :guarda che non voglio imporre nulla a nessuno , penso però di poter dire la mia anche ad un montanaro ( se lo è veramente),scarponi alpini , Gianni

  28. Principali differenze fra enduro/cross e trial:

    Motore:
    enduro/cross potenza di circa 60 cv erogati ad alti regimi di rotazione
    Trial 18 cv erogati a bassi giri di rotazione

    Rumore: enduro/cross molto rumoroso, lo scarico viene tenuto libero per aumentare la potenza massima
    trial molto silenzioso lo scarico viene tenuto chiuso per aumentare le prestazioni ai bassi regimi di rotazione

    Gomme: enduro/cross dure e artigliate per fare avanzare il mezzo hanno bisogno di incidere il terreno e smuovere sassi
    Trial morbide e semisgonfie (03 bar) si muovono in aderenza e copiano il suolo sconnesso (senza slittare quindi senza incidere il terreno e smuovere i sassi).

    Filosofia: enduro/cross vuole arrivare a destinazione nel + breve tempo possibile quindi si muove alla massima velocità possibile, quindi smanetta e utilizza sempre la massima potenza disponibile al motore, in abbinamento alla tipologia di gomme “ara” e “lancia i sassi”
    Trial arriva quando arriva il tempo non conta, deve solo salire senza poggiare i piedi a terra quindi la ruota motrice deve rimanere in aderenza al terreno, si utilizza spesso solo 1/4 della potenza disponibile (esempio quando in auto c’è la neve tutti sanno che dalla salitella se sgasi eccessivamente le gomme slittano e non sali, bisogna dosare il gas).

  29. Caro Gianni o Giovanni, montanaro da generazioni quando i miei avi falciavano (con falce a mano) i prati in quota e portavano l’erba con le gerle a piedi poi portavano il letame dalle stalle ai prati in quota, lavori che oggi nemmeno ce li immaginiamo.

    Con affetto,
    un montanaro.

  30. Beh se posso dire la mia. Io abito in una zona montuosa e impervia molto percorsa da turisti. Se non fosse per i motociclisti e i cacciatori ormai avremmo perso quasi tutti i sentieri. La Sat cura solo qualche sentiero sopra i 2000 metri, gli altri li fanno morire. Anzi i parchi mandano la manodopera da pagare ai comuni (so che hanno chiesto 4500 euro per la manutenzione di un sentiero che i cacciatori farebbero GRATIS). Poi ve la prendete con i trialisti, che hanno moto che non lasciano segni e fanno un leggero rumore. Poi quelli che mi vengono a dire che i “sentieri sono impraticabili per i canali delle moto”, ciccio sono sentieri di montagna non i marciapiedi della tua città. Io quando giro in moto cerco di essere sempre il più educato possibile con gli escursionisti, rallento, saluto e se qualcuno mi ferma per dirmi che sono un criminale (mai, mai successo) mi fermo e gli rispondo civilmente. Io la penso così, poi è possibile convivere senza nessun problema. Solo che non mi venite a fare tanto i moralisti perchè si costruiscono strade asfaltate ovunque dove prima c’erano sentieri per fare arrivare voi e le vostre auto (che ovviamente sono tutto elettriche a impatto zero) fino ai rifugi. E comunque prima di criticare gli enduristi (si chiama ENDURO e non MOTOCROSS, hanno la targa e sono assicurate) venite in TRENTINO a vedere questa politica di verdi e parchi come stanno riducendo il sottobosco. é uno schifo. io non posso passare in moto ma il boscaiolo quando taglia lascia piante e ramaglie ovunque e bisogna aspettare 10 anni prima che marcisca tutto e si possa passare. Io non posso ricostruire un rudere di 180 metri cubi nella mia proprieta anche se rispetto tutte le leggi del parco e del comune perchè il parco cambia piano per chissà che motivi e c’è gente che costruisce alberghi da centinaia di letti a 2000 metri nel parco a campiglio per VOI! è solo questione di soldi, come tutte le cose.

  31. Con riferimento a quanto scritto da Piero, circa la filosofia enduro/cross, non trovo né corretto né utile accomunare due specialità’ sportive che non sono uguali, considerando che la querelle mi pare riguardi piuttosto i moto-escursionisti.

    La nota sulla potenza dei motori cross/enduro, poi, è decisamente approssimata (tra le oltre sei differenti cilindrate, dubito che il livello di potenza sia pari al dato riportato). Ma se anche fosse esatta, il discorso cadrebbe sulla capacità dei motociclisti di riuscire a sfruttare, in ogni circostanza, tutta la potenza del motore: una cosa alla quale può credere solo chi non abbia cognizione dello sforzo e della preparazione fisica implicate in una tale pratica.

    Piuttosto, mi permetto di suggerire tutt’altre questioni:

    http://www.moto.it/news/enduristi-al-servizio-protezione-civile.html

  32. Che qualcuno parli di Parapendio/deltaplano come sport ecologico mi fa ridere da matti …
    meno del 2% di chi lo pratica sale a piedi! tutti gli altri usano pulmini, auto e fuoristrada che spesso e volentieri vanno avanti-indietro per intere giornate o utilizzano gli impianti di risalita … e questi si che modificano l’ambiente per sempre, altro che le tracce che lasciano le moto.

    Vorrei proprio vedere i sentieri e le mulattiere distrutte e demolite dalle moto … io ho visto sentieri diventati impercorribili dopo che una comitiva di “Ippoturisti” (altra bella attività ecologica … con il camion a riportare indietro i cavalli!) ha pensato bene di fare un sentiero di sottobosco con la pioggia … avete presente migliaia di buchi fondi trenta centimetri ? ma ben vengano i solchi delle moto!

  33. Concordo con Andrea, non è vietando che si risolvono i problemi, di questo passo via le mtb, no alle funivie, no alle sciovie, no ale motoslitte, gli animali al pascolo? si ma con riserva, in qualche valle il terreno è di tipo carsico e quindi il loro liquido potrebbe inquinare la falda acquifera.
    gli escursionisisti? a piedi nudi così non rovinano i sentieri. E poi no alle cave e le strade in montagna con l’asfalto? ma siamo matti? Leviamolo subito tanto si va a piedi !!!!
    Il discorso del presidente della F.M.I. Sesti è un forte invito a non discriminare la categoria.dei fuoristradisti
    Ribadisco il concetto con i divieti assoluti si risolve ben poco.

  34. Trovo l’intero argomento una cartina al tornasole della situazione generale del Paese; uno sterile chiacchiericcio
    Siamo onesti ed obiettivi: già la frase del titolo è una cretinata in sè, la moto NON fa bene alla montagna! (così come l’uranio o il vino non fanno bene o male all’umanità, dipende da come li si usano).
    D’altronde la montagna non è una pertinenza esclusiva di noi montanari, è un pezzo del paesaggio di cui tutti fruiscono, ciascuno secondo le sue capacità e propensioni.
    Premesso questo, è altrettanto evidente che moto e fuoristrada sui sentieri sterrati fanno danni oggettivi e rilevabili sotto gli occhi di chiunque abbia onestà intellettuale e capacità di comprensione: sbancamenti, fratture e colatoi sono lì in bella mostra.
    Trial, TT, quad.. sono sottocartelle della stessa mentalità “usa e getta”; la montagna non è e non deve essere per tutti, esattamente come le profondità del mare non sono per tutti, ma solo per chi è in grado culturalmente e tecnicamente di affrontarle.
    L’antropizzazione è un fatto ineluttabile che deve quindi essere governato, con leggi e divieti, pena la distruzione dell’ambiente.
    Ai nostri figli altrimenti lasceremo piste da sci e impianti invece che montagne da sciare, strade e inquinamento invece che sentieri nei boschi, fumi e rumori invece che fauna e flora libera: è tempo che tutti facciamo un passo indietro

  35. Buongiorno…perchè come al solito invece di scannarci tra pedoni, motociclisti, ciclisti…non cogliamo l’occasione di renderci intelligenti con proposte serie per aiutare tutti a praticare le proprie passioni?

  36. Per Piero
    …Il motocross si pratica in piste chiuse!
    …l’enduro e praticato con moto in regola con il codice della strada, le moto dovrebbero essere silenziate, salvo poi qualche maleducato che apre gli scarichi…e cosa importante nell’enduro il tempo non conta se non in prove speciali e in gara!!!!…
    …come si vede anche tra motociclisti c’è confusione…!

  37. Per Fabio c’è gente che usa il cross (cross no enduro, cross) in montagna anche se è fatto per le piste e non ha la targa.
    “le moto dovrebbero essere silenziate” ecco dovrebbero, ma non lo sono.
    “e cosa importante nell’enduro il tempo non conta se non in prove speciali e in gara!!!!…” peccato che voi enduristi anche quando fate il giretto della domenica pensate di essere in gara e nella speciale.
    Ora forse ti è + chiaro?

  38. certo che è molto difficile da noi far rispettare le regole! carissimo Marco è evidente che la maggior parte di NOI (immagino anche tu) si sposta sulle strade asfaltate con “mezzi di locomozione a motore” !! il problema è che dove finisce l’asfalto, spesso, non sempre, ma spesso, non si può circolare con motori a scoppio accesi !! a volte, poi, all’inizio di un sentiero c’è anche un cartello che in modo esplicito (c’è anche il disegnino) informa che è vietato percorrerre quel sentiero con moto (cross, enduro, trial, da pista, sidecar, etc…). Quindi di cosa parliamo…..di rispetto dei divieti, di rispetto delle regole; se poi si ritiene che per andare in vacanza al mare alle Canarie ci si voglia andare a piedi ed a nuoto per non inquinare l’ambiente….ben venga è una lodevole iniziativa che nulla ha a che fare, però, con il rispetto dei divieti sui sentieri di montagna.

  39. Caro Vincenzo, le poche volte che mi sposto si uso mezzi a motore su asfalto, la differenza sta che io non mi sono posto nell’addossare a qualcuno l’unto dell’inquinare o del disturbo, non l’ho fatto semplicemente perchè so di essere per vari motivi a mia volta disturbatore, quando mi sposto su asfalto o su treno, o quando taglio legna, ognuno di noi ha le sue e io ho le mie è per questo che non mi sognerei di addossare al mio prossimo del disturbatore, ma non siamo tutti uguali e qui infatti c’è gente che pretende di poter inquinare 6 giorni su 7 e poi si arrabbia il 7 giorno mentre fa la passeggiata nel giardino del vicino perchè quel giorno lì dovrebbe essere vietato inquinare.
    Onestamente ragionateci sopra.

    Con affetto,
    un montanaro.

  40. Sono trent’anni che sento sempre le stesse lamentele da parte del CAI verso i motociclisti. Il problema grosso è che durante questi trent’anni, nel rispetto dell’ambiente montano e in nome dello sport sciistico, sono state sbancate montagne, tagliati boschi e aperte ferite sui fianchi dei monti. Metri cubi di calcestruzzo per potenziare le funivie, pali di skilift o seggiovie, impianti di illuminazione notturna sono stati eretti e autorizzati senza il minimo scrupolo. Per non parlare degli impianti di innevamento artificiale, che consumano acqua ed energia come un mostro dantesco e lasciano sul terreno tonnellate di additivi. E tutti questi impianti permanenti sono lì per servire allo sci per 80 giorni l’anno, perché tanto dura la stagione sciistica. Un vero controsenso ambientale con il beneplacito del CAI.
    Non dico che i motociclisti siano tutti santi, anzi, spesso scambiano percorsi aperti a tutti come piste di allenamento, alcuni fanno troppo rumore; ma c’è tutta una categoria, quella dei trialisti, motoalpinisti e dei moto-passeggiatori che girano tranquilli senza essere così invasivi. Trovo possano avere un loro spazio senza essere demonizzati.
    Tutto sta nell’affrontare il problema con la consapevolezza di come poter usufruire del territorio con correttezza, in un’area a forte valenza antropica.

  41. Per Piero
    …il mio chiarimento è riferito al tipo di sport…non ha nulla a che vedere con i maleducati, che devono essere puniti…sia questi motociclisti di moto da Trial sia di moto da Enduro…per quelli che usano la moto da cross…c’è il sequestro! e la denuncia penale!….se un ladro ruba in un supermercato, non vengono arrestati tutti i clienti…ma solo il ladro!
    Per Paolo
    …vedi…quando i nostri amati politici capiranno che dietro ai “motori” ci vivono circa 90.000 addetti in fabbriche (Husqvarna, TM, Aprilia, Beta, Fantic Motor….) Negozi e concessionari, Meccanici, Aziende che producono prodotti after market…. con relative famiglie e mutui da pagare…dico forse capiranno che regolamentare questi sport sarà un bene per tutti.
    Chissà che molti fruitori della montagna a piedi, durante la settimana non lavorino proprio in queste fabbriche…dovrebbero chiedere a loro se sono contro l’utilizzo delle moto?

  42. Bene, fino ad ora abbiamo parlato ognuno del suo, vogliamo trovare un punto d’incontro? Sediamoci insieme, separiamo cavoli da carote, individuiamo i sentieri particolarmente suggestivi di importanza rilevante dai quali bandire le moto, individuiamone altri meno pregiati dove si può accettare il transito di alcuni tipi di moto (es trial) ed altri dove è consentito il transito ad altri tipi di moto (enduro), portiamo insieme (cai e fmi) l’accordo con l’elenco dei sentieri ai politici che legiferino, così ognuno potrà praticare l’attività preferita senza infastidire il prossimo e viviamo tutti felici e contenti.
    Saluti.

  43. …condivido Piero…penso che questo sia il modo giusto per affrontare e risolvere i problemi e penso anche che possa essere condiviso da “TUTTI”

    Saluti

  44. Raggiungi una cala isolata e incontaminata, ci arrivi a vela, ormeggi… e dopo un po’ arriva un motoschifo (e non ho scritto male) che scarica uno o due simpatici (si fa per dire) elementi che cominciano a scorrazzare per la cala con gli acqua-scooter facendo invidia alla tangenziale di Milano…
    Sali con le pelli in inverno in una valle deserta, tutto e’ silenzio, vedi stambecchi e camosci… poi arriva il rombo delle motoslitte o di qualche elicottero… gli ungulati si dileguano… ah, che bella natura incontaminata…
    Cammini d’estate su un sentiero, senti solo il profumo dei fiori (a volte del letame delle mucche:-), l’unico rumore e’ quello del vento sull’erba… ma ecco che arriva un simpaticone (sara’ lo stesso delle moto d’acqua di cui sopra?) su una moto da trial, intento ad una minuziosa pulizia dei sentieri… passa col suo carico di lattine e cartacce che qualche maleducato ha buttato, ti saluta sorridente e va… il vento smette di parlare e ascolta la voce della marmitta, l’odore dei fiori e’ sostituito da quello dai fumi della combustione, il sentiero ha una bella riga scura nel mezzo… meno male che c’e’ lui a pulire la montagna.
    Tempo fa in Grigna ci siamo fermati incantati ad ammirare e salutare un aliante che volteggiava sulle nostre teste, elegante, pulito, silenzioso… chissa’ come la stessa cosa non succede quando sulla testa volteggia un elicottero dell’eliski…
    Temo che punti di contatto non ce ne siano. Ci sono due categorie di persone: quello che si avventurano nella natura cercando di darle fastidio il meno possibile, sfruttando le proprie energie (o quelle che la natura mette a disposizione come il vento per la vela e il parapendio, un cavallo, una muta di cani) e… gli altri, quelli che dicono “ma la moto e’ meno peggio di una seggiovia, che e’ meno peggio di un’autostrada, che meno peggio di una raffineria…”
    Quelli che dicono “anche tu usi la macchina o il SUV per andare all’inizio del sentiero”, infatti si sa: loro di solito all’inizio del sentiero ci arrivano in bicicletta con la moto caricata sulle spalle per compensare le emissioni!

  45. Ho avuto la disavventura di trovarmi a camminare sentieri e sottolineo sentieri di montagna ed essere superato da
    Motociclisti, prepotenti e cafoni, nel loro delirio non si rendono conto della loro nullità; non è per niente piacevole. L’appassionato va in montagna, oltre per un piacere personale, anche per stare lontano dal caos della città. Le moto sui sentieri di montagna oltre che far respirare i malefici fumi di scarico agli escursionisti rovinano il sentiero. LE MOTO NON FANNO PER NIENTE BENE ALLA MONTAGNA, COME NON RENDONO PIU’ AGEVOLE IL PASSAGGIO AGLI ESCURSIONISTI. Gli escursionisti non affermino scuse demenziali per giustificare la loro invadenza. Sono a conoscenza che in molte regioni è assolutamente vietato alle moto percorrere sentieri di montagna, mi auguro che tutte le regioni adottino questo provvedimento. Graziano Grazzini

  46. Se la montagna non vi piace statevene nella vostra città con i vostri fumi che avete generato 6 giorni su 7 e poi volete venire qui e pretendere di trovare tutto bello e pulito e noi non possiamo fare niente perchè inquiniamo (secondo voi), ve ne state tutta la settimana col c… al caldo bruciando tonnellate di gas e poi però volete un paradiso incontaminato dietro l’angolo, ma rendetevi conto!
    Per quello la che va nella caletta sarda ci racconti anche di tutti gli altri suoi usi (che lavoro fa, quanti km fa all’anno con l’auto, che auto ha, quanti l di gasolio o m3 di gas consuma in 1 anno, ecc. ecc.) se no stia zitto.
    Guardiamoci nel complesso dell’inquinamento che il nostro stile di vita produce, guardate che anche bruciare nella città per scaldare casa fa male alla montagna, se non lo sapete fa sciogliere i ghiacciai, allora noi non vogliamo che i ghiacciai si sciolgano.

  47. Esatto le moto fanno bene ai sentieri, ripristinano il normale humus che con il continuo scorreggiare di quelli del cai a piedi andrebbe irrimediabilmente perduto con conseguente impoverimento della microflora.

  48. Buon giorno, sono 1 motocrossaiolo e vi posso assicurare che le moto cross non smuovono + di tanto i sentieri non + delle scurreggie di quelli del cai.
    Buona sera.

  49. Se ormai e’ tutto mercato, questione di ritorno economico, lasciamo che le cose si regolino in base al mercato e vedremo quanti turisti andranno a godersi il rumore delle motociclette nei momenti di pausa dal lavoro.
    La volgarita’ di chi parla di scoregge degli escursionisti del CAI si classifica da sola. AT

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