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Invernale al McKinley: nuova ritirata per la Feret e Testov

La Feret con Testov (Photo courtesy Winter McKinley FB page)
La Feret con Testov (Photo courtesy Winter McKinley FB page)

ANCHORAGE, Alaska — “E’ stato un inferno”. Con queste parole Christine Feret e Artur Testov hanno messo fine al loro secondo tentativo di salita invernale al McKinley, 6.154 metri, la cima più alta del Nord America. I due alpinisti sono rimasti bloccati per una settimana in una truna di neve a 4200 metri. Lei voleva diventare la prima donna a salire il McKinley d’inverno.

La Feret, francese, 43 anni, è la compagna del primo salitore invernale della montagna Artur Testov, russo: insieme avevano tentato l’invernale anche l’anno scorso ma avevano dovuto rinunciare due giorni prima di arrivare al campo base, a causa delle infernali bufere di neve.
Quest’anno la storia è stata del tutto simile, anche se i due sono riusciti a salire più in alto. Hanno raggiunto il campo base e tentato una volta di avvicinarsi alla West Buttress, ma sono stati respinti subito. In sostanza, le loro sono state tre settimane di gelo, bufere di neve, temperature a 59 gradi sottozero che li hanno letteralmente stremati. Al momento, stanno completando la discesa verso il campo dove dovrebbero essere prelevati dall’elicottero.
Testov ha salito il McKinley d’inverno nel 1998 insieme a Vladimir Ananich: sono gli unici ad averlo fatto nel mese di gennaio. Sino ad oggi, 16 persone in totale hanno salito questa montagna, che sfiora il Circolo Polare Artico, nei mesi invernali. Tra di loro non c’è nessuna donna.

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