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Parchi eolici sulle Alpi, brusca frenata: il Brennero sarà un'eccezione

Passo Sandjoch (Photo G. Fabiano courtesy picasaweb.google.com
Passo Sandjoch (Photo G. Fabiano courtesy picasaweb.google.com

BOLZANO — Ventidue torri eoliche, alte quasi 100 metri, sorgeranno a breve sul crinale di confine del Brennero. Altre 9 sorgeranno al passo Sandjoch, oltre duemila metri di quota, sempre sul territorio italiano al confine con l’Austria. I due progetti, molto discussi per l’impatto sul paesaggio e sulle rotte migratorie degli uccelli, sembrano però destinati a restare soli in Alto Adige: la giunta provinciale ha decretato nei giorni scorsi che il territorio bolzanino resterà “eolico free”.

La notizia che il più grande parco eolico delle Alpi, e quello a più alta quota, stia per sorgere sulle Alpi italiane vicino al Brennero, adiacente alla zona di tutela paesaggistica “Nösslachjoch-Obernberger See-Tribulaune”, ha suscitato diverse polemiche. Si parla di sette chilometri di crinale occupati dalle torri, dove soffia tutto l’anno l’Alpine jet, un vento costante, in grado di garantire una buona produzione di energia elettrica.
Il parco avrà quindi un enorme impatto ambientale che non piace nè ai cittadini, nè agli ambientalisti, nè ai club alpini. Il timore generalizzato è quello di una diffusione incontrollata di questi impianti, classificati sì come energie rinnovabili, ma con un impatto molto invasivo sull’ambiente e molti interrogativi sulla produttività nelle valli alpine.
Lunedì, però, la Giunta provinciale di Bolzano ha messo in chiaro le cose: il Brennero sarà un’eccezione e il territorio altoatesino resterà “eolico free”: pale e rotori avrebbero un impatto troppo devastante sul territorio che deve restare a vocazione turistica. Secondo quanto riferito alla stampa, la Provincia ha deciso di chiarire le cose dopo aver ricevuto un’allarmante numero di domande di autorizzazione per nuovi impianti.
“Il progetto del Brennero rientra nel più ampio programma del cosiddetto Corridoio verde previsto lungo l’asse del Brennero – ha detto Durnwalder -. Si tratta di un progetto che combina energie rinnovabili e trasferimento del traffico dalla strada alla rotaia. L’impianto del Brennero, che comunque dovrà essere verificato e approvato in via definitiva, si sviluppa su una superficie relativamente piccola, non sarebbe eccessivamente visibile e risulterebbe accessibile grazie a una strada militare già esistente. Ma uno sviluppo dell’eolico su tutto il territorio rischia di avere un impatto eccessivo sul paesaggio”.
A Malles, per la verità, esiste già un parco eolico che però verrà smantellato fra 5 anni. Ma nuovi progetti di questo tipo, per la produzione di energia pulita, verranno probabilmente limitati all’area del Brennero e della Val d’Isarco, dove verrà realizzato anche un impianto di produzione di idrogeno per i veicoli.

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