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Doppia strage in Afghanistan: 100 morti fra la popolazione

Elicotteri in azione
Elicotteri in azione

KABUL, Afghanistan — Oltre un centinaio di morti. E’ il drammatico bilancio di due stragi avvenute sulle montagne del nord-est dell’Afghanistan. Nei raid di elicotteri americani contro un villaggio nel distretto di Ghaziabad, al confine con il Pakistan sono rimasti uccisi 65 civili, fra cui 22 donne e oltre 30 bambini.

Lo ha denunciato il governatore della provincia di Kunar, Fazlullah Wahidi, in un’intervista al Washington Post, dopo che domenica il presidente Hamid Karzai aveva parlato di 50 vittime.

“Gli elicotteri americani hanno bombardato in modo costante il villaggio provocando un numero enorme di vittime civili” ha detto Wahidi, precisando che gli abitanti del villaggio colpito sono ancora «intrappolati» nelle loro case. I militari americani hanno aperto un’inchiesta sul bombardamento in cui, sostengono, sono rimasti uccisi 36 militanti armati.

In un altro raid aereo della Nato la scorsa notte è morta una famiglia di sei persone. Lo hanno riferito alla France Presse responsabili locali. «Il raid aereo doveva colpire tre ribelli che stavano piazzando mine sulla strada. Un missile ha colpito per errore una casa e ha ucciso sei civili, tutti membri della stessa famiglia”, ha detto il portavoce delle autorità della provincia di Nangarhar, alla frontiera con il Pakistan.

Lunedì mattina in un attentato suicida compiuto a nella provincia settentrionale di Kunduz inoltre ci sarebbero oltre una cinquantina di vittime tra morti e feriti. La strage è avvenuta nel distretto di Emam Saheb tra la gente in fila per ottenere la carta di identità in un ufficio amministrativo.

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