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Dolomiti Unesco, il logo della discordia sarà modificato

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TRENTO — Il verdetto popolare ha prevalso sul giudizio della Commissione che l’aveva scelto tra oltre 400 proposte. Il logo delle Dolomiti Unesco, quattro torrioni stilizzati e molto simili ai grattacieli di Manhattan su sfondo rosso, verrà modificato. Le ragioni sono prima di tutto di natura tecnica, ma a pesare in modo decisivo sono state anche le tante critiche sollevate da privati cittadini, amanti della montagna e nomi illustri. Il disegno quindi sarà cambiato: meno palazzi e più montagne, e lo sfondo sarà di tanti colori.

Il consiglio di amministrazione della Fondazione Dolomiti Unesco si è riunito la settimana scorsa per rimettere in discussione il tanto contestato logo, scelto l’anno scorso a rappresentanza delle Dolomiti nel mondo. Il marchio infatti, oltre a non essere piaciuto a molti, presentava delle problematiche tecniche nella riproduzione su manifesti di grandi dimensioni.

Così i rappresentanti della fondazione dolomitica hanno incontrato l’autore del progetto, il valdostano Arnaldo Tranti, per concordare con lui alcuni cambiamenti. Cogliendo l’occasione, il logo verrà modificato, tenendo anche conto delle tante e pesanti critiche ricevute.

“Abbiamo dato incarico al tecnico di cogliere alcuni elementi delle critiche che ci sono giunte – ha spiegato infatti Mauro Gilmozzi, assessore all’urbanistica trentino, secondo quanto riferisce il quotidiano L’Adige che riporta la notizia -. La prima riguarda il fatto che molti hanno detto che invece di montagne quel disegno sembrava rappresentare dei grattacieli, abbiamo chiesto di esaltare il senso della montagna. La seconda esigenza è quella di modificare il logo in modo che sia riproducibile sia in piccole dimensioni che in grande senza che si modifichi l’effetto. Riguardo al colore dello sfondo questo non sarà unico ma il logo potrà avere più colori”.

Logo Dolomiti Unesco

Tranti apporterà le modifiche al suo marchio in una quindicina di giorni, e nel frattempo ne verrà sospeso l’utilizzo. Il grafico valdostano, a seguito dello scoppio della polemica, aveva accettato serenamente le critiche valutandole, in quanto giudizio di gusto, assolutamente fisiologiche. Coerentemente aveva motivato le sue scelte, sulla base sia di criteri tecnici, sia di una profonda riflessione sul tema raffigurante.

“Attraverso le immagini e i testi di poeti e scrittori, architetti e viaggiatori – aveva dichiarato in un’intervista al portale Nuovocadore.it -, sono arrivato a due conclusioni: 1. la forma di queste montagne è stata da sempre assimilata all’architettura: torri, pinnacoli, campanili…l’arte gotica si ispira a queste guglie. 2. la superficie è un ‘tessuto’, una pelle segnata da forti spinte verticali intrecciate da linee orizzontali”.

“E’ su questa tesi che il marchio prende forma – concludeva Tranti nella stessa intervista -, lasciando aperta questa speciale e unica ambiguità visiva: Dolomiti come costruzioni. Entrando a far parte del Patrimonio Unesco le Dolomiti diventano dell’umanità. Le Dolomiti devono essere rappresentate nel loro specifico identitario e trasmettere un’immagine istituzionale, senza enfasi e senza ruffianerie tra mille colori o fiorellini. Ma le Dolomiti non sono solo Natura. C’è anche l’uomo. Lui le abita e le vive e oggi si assume un’enorme responsabilità per continuare a godere della loro straordinaria bellezza”.

Info: http://www.ladige.it/news/2008_lay_notizia_01.php?id_cat=4&id_news=97065
http://www.nuovocadore.it/2010/11/12/il-commento-di-arnaldo-tranti-il-vincitore-del-concorso-per-il-logo-dolomiti-unesco/

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