"MontagnAmica", una nuova campagna per sciare in sicurezza
SAPPADA, Belluno — Numero 1: consulta il bollettino meteo e della neve, e se non sai leggerli, impara con l’aiuto di un esperto. Numero 2: informati dai gestori degli impianti di risalita sulle condizioni delle piste e dei fuori pista. E poi ancora: utilizza il casco anche se non ne hai l’obbligo, ricordati di riparare gli occhi, porta con te una mappa del comprensorio sciistico, informati sulle difficoltà tecniche delle discese e infine ricordati che chi provoca un incidente in pista e non si ferma commette il reato di omissione di soccorso. Sono alcune delle regole di comportamento contenute nei decaloghi di “MontagnAmica”, il progetto del Club Alpino Italiano e della Regione del Veneto in collaborazione con le associazioni dedite alla formazione e alla prevenzione degli incidenti presentato stamani in un convegno a Cima Sappada, in provincia di Belluno.
“La grandissima parte degli incidenti da valanga – spiegano gli organizzatori – sono causati dalle stesse vittime. Per far sì che la montagna sia veramente “amica” è importante creare sensibilità, accrescere la consapevolezza dei rischi e dei limiti personali. Con informazione, formazione ed esperienza i fattori di rischio di incidenti da valanghe possono essere ridotti fino al 95 per cento”.
“MontagnAmica” si rivolge al vasto pubblico, esterno al mondo del Cai, che possiede poca o nessuna conoscenza di in materia di rischio valanghe: sci alpinisti, sciatori in pista o fuori pista, escursionisti a piedi o con le racchette da neve, snowboarder. Il progetto tramite una serie di brochure destinate a chi in montagna va a sciare, pratica sci-alpinismo o usa le ciaspole fornisce i le regole e le indicazioni per intraprendere un’escursione su terreno innevato nella massima sicurezza, e fornisce le informazioni indispensabili per effettuare un intervento di aiuto o di autosoccorso in caso di incidente. “Un decalogo – sottolineano i promotori del progetto – che consente di vivere la montagna nella massima libertà a condizione di possedere un elevato senso di responsabilità e di conoscenza”.
Nella stagione sciistica 2009 – 2010 ci sono stati in Italia 82 incidenti da valanga che hanno provocato 33 morti e 45 feriti. Tra questi 19, un quarto del totale, sono accaduti nelle Dolomiti venete. Nel solo Veneto la scorsa stagione 7 persone hanno perso la vita a causa di valanghe e altre 18 sono rimaste ferite. La grandissima parte di questi incidenti avvengono nel fine settimana, quando la montagna è frequentata da gitanti spesso senza troppa esperienza.
Il progetto che coinvolgerà le scuole medie inferiori e superiori, gli enti locali, l’articolare rete sezionale dell’associazionismo alpinistico, i professionisti di settore e egli operatori turistici si articola in una serie di incontri, serate per insegnare come si legge un bollettino meteo, come si valuta l’inclinazione di un pendio, come si legge la segnaletica sulle piste e altro. Nei presidi sulle piste da sci e negli stand che verranno allestiti alla partenza degli impianti di risaliti e dei percorsi di sci alpinistici verrà distribuito materiale informativo, il bollettino nivometeorologico e saranno illustrati gli itinerari consigliati. In particolare i volontari potranno presentare e far toccare con mano le attrezzature minime indispensabili per l’autosoccorso in valanga: pale, sonde e diversi tipi di Artva (Apparecchio per la Ricerca Travolti in Valanga). Fino al termine di febbraio ogni fine settimana le località sciistiche del Veneto e del Friuli ospiteranno a turno Campi Neve e Campi Artva.
La grande apertura della sfida per la prevenzione sarà il prossimo fine settimana con i campi neve che verranno organizzati sabato e domenica a Ravascletto, Pian Cavallo, Alleghe, Cortina, Nevegal, Recoaro, Monte Baldo e Campi Artva, a Sella Nevea e sul Passo San Pellegrino.