Neve, le Alpi in pochi decenni come gli Appennini
BARD, Aosta — “La prospettiva di un paesaggio alpino molto simile a quello appenninico odierno è quanto ci attende”. Questa la previsione del meteorologo Luca Mercalli comunicata a Forte di Bard durante la prima edizione di “Meteolab”, il corso di meteorologia e climatologia delle Alpi tenutosi lo scorso 4 dicembre. L’importante trasformazione, secondo lo scienziato, si attuerà nel corso dei prossimi 50 anni.
La causa del mutamento delle Alpi sarebbe da rintracciare nel riscaldamento climatico, che provoca improvvise e copiose nevicate alternate a riscaldamenti e scioglimenti altrettanto repentini. Secondo quanto dichiarato da Mercalli, il clima di questo inizio inverno sarebbe una manifestazione proprio di questo processo.
”E’ un esempio di come potrebbe essere in futuro il processo di ‘appenninizzazione’ delle Alpi – ha dichiarato il meteorologo, secondo quanto riferisce l’Ansa Valle d’Aosta -, prevedibile per la metà di questo secolo, dove le temperature saranno più elevate, e questo inciderà sulla durata e sulla qualità del manto nevoso, molto più intermittenti, così come accade ora sull’Appennino”.
Mercalli ha parlato sabato scorso a una platea di circa 200 partecipanti arrivate da tutta Italia a Bard. Ha trattato, tra le altre, anche della questione delle previsioni meteorologiche: da un lato sottolineandone l’importanza, dall’altro mettendo in evidenza l’imprecisione di quelle divulgate dei telegiornali nazionali, che con un solo simbolo cercano di dare indicazioni sulle condizioni di zone geografiche molto ampie.
Una speranza: le eruzuzioni vulcaniche nei primi anni “80 dello scorso secolo avevano portato a consistenti, purtroppo brevissimi, aumenti dei ghiacciai alpini: a quel tempo avevo poturo constatarlo personalmente nella zona della Barre des Ecrins, di Grindelwald e del Morteratsch. Posssibile una correzione vulcanica all’evoluzione dellle immissioni umane? AT