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Val Gardena, rocciatrice muore sul Grande Cir

Grande Cir
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SELVA DI VAL GARDENA, Bolzano — E’ stata ritrovata morta la climber altoatesina dispersa da sabato sera sulle montagne sopra il Passo Gardena. La donna, una 42enne di Castelrotto, era uscita in escursione per arrampicare sul Grande Cir, ma all’incirca dalla vetta è precipitata per un centinaio di metri, finendo in fondo a un canalone.

L’ultima volta che la 42enne si era fatta sentire era stato sabato pomeriggio intorno alle 17, quando aveva telefonato alla sorella mentre si trovava sul Grande Gir, con i suoi 2592 metri il maggiore dei dieci Pizzes da Cir, che dominano il Passo Gardena sul lato nord. La montagna è meta frequentata nella zona per via delle ferrate e delle vie d’arrampicata, in particolare sul versante sud.

Dopo quella telefonata si sono perse le sue tracce, ma l’allarme è scattato lunedì dopo che non si è presentata a lavoro. Partite le operazioni di ricerca, la sua auto è stata ritrovata a Passo Gardena. Lunedì l’elicottero dell’Aiut Alpin ha sorvolato la zona in mattinata senza però risultati. Gli uomini del Soccorso alpino della val Badia hanno perlustrato la parte sud del passo Gardena, mentre gli uomini del Soccorso alpino della val Gardena setacciavano la val Chedul.

Poi intorno alle 19 il suo corpo è stato avvistato in fondo a un canalone,  più o meno a metà del Grande Cir e a 100 metri dalla vetta. Secondo le prime ricostruzioni la donna sarebbe precipitata per un centinaio di metri, una caduta che non le avrebbe dato scampo. L’Aiut Alpin Dolomites ha recuperato il cadavere con un verricello di 80 metri, poi ha portato la salma alla cappella mortuaria di Corvara, in val Badia.

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