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Cercatori di funghi: 43 morti in 50 giorni

Un intervento del Soccorso alpino
Un intervento del Soccorso alpino

TRENTO — Il bilancio è quello di una battaglia campale. Sono stati 43 i morti in 50 giorni fra persone alla ricerca di funghi. La maggioranza delle morti è concentrata sull’Arco alpino. E’ quanto riferisce il Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico (Cnsas).

Nello stesso periodo gli uomini del Cnsas hanno effettuato 130 interventi e in 50 casi si è trattato di persone ferite. “Sono

numeri che ci hanno impressionato – ha detto Piergiorgio Baldracco, presidente nazionale del Corpo – soprattutto alla

luce del fatto che la stagione di maggiore fioritura dei funghi deve ancora venire, sarà tra il 15 settembre e il 15 ottobre.

Sta accadendo qualcosa di anomalo rispetto agli ultimi 10 anni e se continua così si rischia di chiudere l’anno con 70 morti, il doppio rispetto alle annate peggiori”.

Negli ultimi anni il numero di morti tra i cercatori di funghi ha avuto alti e bassi: dai 19 del 2002, ai 43 del 2005. L’anno scorso i decessi sono stati 36. Tuttavia, sottolinea il Cnsas, mai all’inizio di settembre si era registrato un dato simile.

Ma come si spiega? Il fattore fondamentale è legato all’età dei ricercatori: dei 43 morti, 32 sono over 60, 7 superano gli 80 anni, e solo 3 ne hanno meno di 40. Le province più colpite sono Trento (9 morti), Sondrio (5), Bergamo (4), Verbano-Cusio Ossola (3), Brescia e Bolzano (2).

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