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Troppo cemento: ecco le bandiere nere di Legambiente

Castione della Presolana
Castione della Presolana

MILANO — Eccole, le temutissime bandiere nere di Legambiente. Anche quest’anno l’associazione ambientalista ha messo il “bollino” sulle località montane divenute vittime di cementificazione. Nove i comuni di montagna nel mirino della cosiddetta Carovana della Alpi che punta a mantenere integro il territorio.

Nella “galleria degli orrori” ambientali ci sono molte regioni del Nord Italia, accomunate da abuso del territorio. A spingere Legambiente a consegnare i vessilli neri sono state soprattutto la speculazione edilizia e la cementificazione d’alta quota. E così la Regione Valle D’Aosta si è vista attribuire la bandiera nera per le sue leggi regionali, che prevedono di ampliare del 40 per cento, alberghi, bar e ristoranti, compresi quelli che sorgono in zone tutelate, ma anche per trasformare la ricettività turistica in più banali seconde case.

Colate di cemento anche in Lombardia. Bandiera nera al comune bergamasco di Castione della Presolana, in Valseriana, che ha adottato un piano di governo del territorio che prevede 300.000 mc di aree edificabili, e a Foppolo che “investe” in seconde case.

Due bandiere nere anche in Piemonte: al comune di Acceglio, nel cuneese, per il danno ambientale ed idraulico arrecato al torrente e alla borgata storica di Chiappera e a Casalborgone (Torino) per aver dato la possibilità di organizzare attività con veicoli fuoristrada in un sito di interesse comunitario (Bosco del Vaj e Bosc Grand).

Le bandiere nere non risparmiano nemmeno il Friuli Venezia Giulia: una è andata alla società Edipower per il progetto di potenziamento della centrale idroelettrica di Somplago che devasterebbe il lago naturale di Cavazzo. L’altra è stata consegnata alla Regione per l’ipotesi di realizzare un’arena da cinquemila posti per lo sci di fondo sul Monte Zoncolan. Infine, per il Veneto, la bandiera nera va al comune veronese di Sant’anna D’Alfaedo.

Al contrario, Legambiente ha premiato con una bandiera verde le buone pratiche del territorio. Nel Parco Alpi Marittime, per esempio, è statio premiato il Centro faunistico “Uomini e Lupi”, interamente dedicato al lupo. Il progetto è di enorme rilevanza e non solo perché è il primo a livello italiano, ma soprattutto perché dà la giusta attenzione al rapporto che il predatore ha con l’uomo.

Un’altra bandiera verde alla Cooperativa “Donne di Montagna” di Ornica, nel Bergamasco, che ha saputo sviluppare un’idea coinvolgente di albergo diffuso e di sviluppo fondato sulla valorizzazione delle risorse culturali ed umane.

Molte segnalazioni nel settore dell’efficienza energetica. A fregiarsi in questo caso della bandiera di Legambiente sono stati, in Valle D’Aosta, il comune di Saint-Denis (Aosta), in Lombardia, il comune di Rovetta (Bergamo) e in Liguria Molini di Triora (Imperia), ma anche iniziative private, come quella della casa ecologica “a km zero” di Prato Carnico (Udine).

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