AlpinismoAlta quota

E in Tibet si attende la fine della bufera

Everest Ralf Dujmovits e Gerlinde Kaltenbrunner nel bivacco a 7100 metri
Hornbein: Gerlinde e Ralf nel bivacco a 7100 metri (www.gerlindekaltenbrunner.at)

LHASA, Tibet — Mentre dal versante sud dell’Everest arrivano le prime notizie di cima, a Nord è ancora tempo di attesa. In Tibet, freddo e bufera non consentono ancora agli alpinisti di tentare la cima nè di oltrepassare la soglia degli ottomila, sia sull’Everest che sullo Shisha Pangma.

“Abbiamo passato due notti a 7.600 metri – racconta Gerlinde Kaltenbrunner, che con il marito Ralf Dujmovits sta tentando l’everest dall’Hornbein Couloir -. La bufera ghiacciata non ci ha lasciato andare oltre. Sulla cima ci sono temperature di -35 gradi. E’ impossibile salire senza ossigeno finchè non si alzano”.

La salita della Kaltenbrunner risale allo scorso weekend. Nei giorni scorsi, sugli ottomila tibetani non c’è stato movimento. Maltempo e tormenta non hanno dato tregua e pare che un miglioramento si preveda solo domenica 8 maggio. Silvio Mondinelli, Michele Enzio e i compagni sono scesi per qualche in valle, fino a Tingri, per ossigenarsi un po’ in vista del tentativo di vetta. Oggi stanno tornando al campo base.

Bocce ferme anche allo Shisha Pangma. “Ieri è stata una giornata bruttissima – ci ha detto Mario Panzeri -. Aspettiamo la finestra di bel tempo che dovrebbe partire dal 9 maggio”. Edurne Pasaban e la spedizione di Al filo hanno celebrato la Puja e ingannano il tempo guardando film e chiacchierando con le altre spedizioni.

“Oggi non ha smesso di nevicare tutto il giorno qui al base – scrive l’alpinista basca -. Le previsioni sono di forti nevicate fino a domani, poi nel giro di due giorni pare tornerà il sole. Ce lo auguriamo vivamente, perchè questo gelo e questa umidità sono davvero sgradevoli”.

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