Colin Haley realizza la prima solitaria invernale dell’Aguja Standhart, in Patagonia
Pochi giorni prima dell’inizio della primavera, e appena dopo aver completato la clamorosa prima invernale solitaria del Cerro Torre, Haley è arrivato in vetta salendo la via Exocet.
Colin Haley colpisce ancora: a pochi giorni dalla prima salita invernale solitaria del Cerro Torre, l’alpinista ha realizzato la prima solitaria invernale anche dell’Aguja Standhart, in Patagonia.
Dopo il Torre, l’alpinista statunitense non aveva in mente di tornare tra le cime patagoniche così presto. “Mi sentivo incredibilmente stanco e soddisfatto, e sarei stato felice di non scalare per un po’’, ha detto Haley. Tuttavia, a sorpresa è arrivata una finestra di bel tempo che l’alpinista non ha potuto ignorare. “In Patagonia le occasioni per fare alpinismo sono rare, e non si può scegliere quando arrivano”. Così, dopo sei giorni a El Chalten, Haley è ripartito.
L’alpinista ha salito la via Exocet alternando tratti in auto sicura e tratti in free solo, al contrario di quanto aveva fatto nel 2010, quando aveva realizzato la prima solitaria dell’Aguja Standhart. “15 anni più vecchio, e anche un po’ più saggio, mi sono assicurato praticamente sempre, tranne che per i tratti davvero facili. Lo svantaggio, ovviamente, è che assicurarsi è molto costoso in termini di tempo e di dispendio di energie”.
Questa salita è stata la prima invernale solitaria dell’Aguja Standhart, ma come Haley stesso ha riconosciuto, non la più difficile. “La salita più impressionante su questa Aguja è stata quella del 1994 di Tommy Bonapace. Pur non avendo raggiunto la vetta, aveva raggiunto la parte superiore del camino di ghiaccio, che è separato dalla cima solo da un tiro di misto, un pendio di neve facile e il fungo sommitale. Scalare in Patagonia in quegli anni inoltre era estremamente diverso da come è adesso, senza un vero pubblico e senza previsioni meteorologiche”.