Filip Babicz con il giovanissimo Leon Dobrzański sulla Diretta americana del Petit Dru
Il diciottenne polacco non poteva trovare un compagno migliore per salire la leggendaria via aperta da Gary Hemming e Royal Robbins. Ma anche per Babicz è stata una prima volta
Era il 26 luglio 1962 quando Gary Hemming e Royal Robbins riuscivano a completare una nuova via sulla parete Ovest del Petit Dru. Da allora la Diretta Americana è diventata una superclassica, una sorta di porta d’accesso al grande alpinismo. I primi a salirla in libera furono Patrick Berhault e Georges Unia nel 1978, mentre quattro anni dopo, nel 1982, Christophe Profit chiuse la via in free solo nel tempo record di 3 ore e 10 minuti.
Il fascino di questa via leggendaria ha finalmente sedotto anche Filip Babicz. Il forte alpinista di origini polacche pur abitando ai piedi del Monte Bianco non si era mai cimentato su questa via e per farlo ha scelto il compagno che non ti aspetti, ovvero il giovanissimo (18 anni) Leon Dobrzański. E se Filip ha comunicato la riuscita dell’ascensione con poche parole, altrettanto non si può dire del compagno che, travolto dall’entusiasmo ha scritto un lungo post sul suo profilo Instagram, che riportiamo nei suoi passaggi salienti.
“Muro e strada dei sogni – sono ancora più felice di essere riuscito a raggiungere il mio obiettivo già nel secondo viaggio a Chamonix! American Direct in sé è una goccia nel mare rispetto al resto della strada… I punti chiave – io ho condotto il primo, Filip il successivo a nostro parere sono entrambi intorno al 6c.
Le difficoltà sono iniziate con un traverso verso la parete nord. La notte ha iniziato a piovere ma non ci siamo fermati e alle 7.30 del mattino abbiamo raggiunto la cima. Alle 7:30 siamo saliti sulla vetta del Petit Dru dopo 25 ore di arrampicata no-stop. Dopo aver scattato una foto, ci siamo diretti al Grand Dru da dove abbiamo fatto circa 16 calate. Quindi ci ha sorpreso un altro acquazzone che ci ha rallentati parecchio, ma finalmente intorno alle 17 siamo arrivati al rifugio Charpoua”.