Siebe Vanhee in solitaria su Voie Petit, sul Grand Capucin
L’alpinista belga ha realizzato la prima ascesa in rope-solo della via aperta nel 1997 da Arnaud Petit, Stephanie Bodet, Pascal Gaudin e Jean-Paul Petit con difficoltà attorno al 8a+/b

Siebe Vanhee in solitaria sui 450 metri di Voie Petit, sul Grand Capucin, massiccio del Monte Bianco. Si tratta della prima salita in rope solo di quella che è stata definita una delle grandi vie più impegnative delle Alpi, con difficoltà attorno a 8a+/b.
Aperta nel 1997 da Arnaud Pettit, Stephanie Bodet, Pascal Gaudin e Jean-Paul Petit, la linea è stata liberata nel 2005 da Alexander Huber e Voie Petit.
“Scalare in solitaria è stato uno dei miei obiettivi negli ultimi due anni. Mi piacciono le sfide logistiche e tattiche che risiedono nella gestione dei sistemi di corda, e cerco di scalare nel modo più libero e sicuro anche da solo.Sono sempre stato un alpinista che ama condividere le esperienze, risolvere i problemi in modo collaborativo, e spingersi a vicenda verso il successo. Però, recentemente sono stato attirato alla scalata in solitaria per mettere alla prova la mia motivazione, la mia capacità di risolvere i problemi e di contare su me stesso. Arrampicare in questa modalità su vie dure e di più tiri mi costringe a connettermi con la mia motivazione, disciplina e paura, offrendomi un modo unico di imparare qualcosa su me stesso attraverso l’arrampicata” ha scritto Vanhee.
L’alpinista aveva messo gli occhi su questa via dalla scorsa primavera. “cercando avventura e sfida con me stesso, volevo scalarla in rope solo in un giorno, da terra. Questo aspetto era cruciale per l’avventura, ma per prepararmi ad eventuali imprevisti, avevo portato un sacco a pelo leggero, cibo extra e un fornello per sciogliere la neve sulla cengia dopo il settimo tiro”. Appena ha iniziato a scalare, Vanhee si è reso conto che la natura della roccia complicava il processo di calata e di recupero dello zaino, allungando i tempi. C’è poi stata qualche difficoltà sul tiro chiave, che ha fatto decidere al belga di riposarsi per aspettare che il tiro andasse in ombra e per poterlo salire in libera. “La notte, solo sotto le stelle, è stata magica nonostante una certa eccitazione, la mia prima notte da solo in parete” ha aggiunto Vanhee.
La mattina dopo, l’alpinista è arrivato fino in cima a Voie Petit. “La scalata verso la vetta è stata pura gioia, una cresta di 6b molto esposta seguita da roccia di altissima qualità. Alle 11 del 25 giugno ero in vetta, fiero del mio viaggio in rope solo”.