Storia dell'alpinismo

Confortola, montagna è passione

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Tra i giovani è molto conosciuto, oltre che per le sue imprese alpinistiche, anche per la sua attività di promoter della montagna e dello sport. E’ stato 6 volte sulle montagne più alte del mondo, e quasi sempre fa squadra con il re degli ottomila, "Gnaro" Mondinelli, di cui è grande amico. Marco Confortola campione della Valtellina, è uno dei protagonisti della prossima salita all’Everest.

Il 22 maggio 1971 Marco Confortola nasceva a Valfurva, in Valtellina. Fin da giovane sviluppò un forte legame con la sua terra, tant’è che ancora oggi risiede qui. Il suo amore per le montagne inizò con quelle di casa, quando era ancora  adolescente. E in questo fu così precoce da aggiudicarsi anche alcuni interessanti record.
     
Nel 1990, a soli 19 anni, divenne l’Aspirante Guida Alpina più giovane d’Italia, primato che conservò per ben 5 anni. Nel 1993 poi, divenne Guida Alpina internazionale, anche in questo caso la più giovane d’Europa fino al 1996.
        
Il suo impegno verso gli altri lo dimostrò già a partire dal ’90, quando entrò a far parte del Corpo Nazionale di Soccorso Alpino come vice capo stazione di Santa Caterina Valfurva, in provincia di Sondrio. Fino al 2003 mantenne questo incarico, ma già a partire dal 1995 diversificò le sue attività. All’età di 24 anni infatti, diventava istruttore di Soccorso Alpino, Maestro di Sci in disciplina alpina e tecnico di Elisoccorso 118 presso la base di Caiolo in Provincia di Sondrio.
     
E mentre prestava il suo aiuto nelle attività di soccorso di montagna, Marco Confortola scopriva l’alpinismo, una passione destinata a segnare la sua vita.
              
Le sue prime imprese risalgono al 2001, quando l’alpinista valtellinese decise di sfidare le montagne di casa sua, quelle del gruppo dell’Ortles-Cevedale. In quell’anno infatti portò a termine la discesa estrema con gli sci dalla parete Nord del PizzoTresero, alto 3595 metri.

L’anno dopo fu la volta del concatenamento di cinque pareti nord: Tresero-Predanzini-Dosegù-San Matteo-Cadini. In solitaria salì su ciascuna e scese con gli sci. Nel 2003 invece fu il primo italiano a realizzare la discesa estrema con gli sci sulla parte Nord dell’Ortles e, a pochi mesi di distanza, aprì la "Via del Cielo", una nuova via sulla parete Sud del Gran Zebrù, di 3854 metri.
           
Nel 2004 Confortola volse il suo sguardo per la prima volta verso le vette più alte della terra. In quell’anno infatti partecipò alla spedizione italiana Everest-K2 Cnr di Agostino Da Polenza: compì la sua prima salita al versante Nord dell’Everest, mentre non potè salire sul K2.
           
Quella volta raggiunse la vetta della montagna più alta del mondo con l’ossigeno: come lui stesso ha spiegato infatti, era giovane, alla sua prima esperienza su un ottomila, e preferì non rischiare. Quest’anno cercherà di tornare in cima, ma senza l’aiuto delle bombole.
           
Nel 2005 puntò di nuovo all’Asia. Prima però decise di allenarsi con un’altra impresa sulle Alpi, e portò a casa ilconcatenamento di quattro pareti Nord del gruppo dell’Ortles: l’Ortles, il Grande e il Piccolo Zebrù e il Tresero.

Nell’ottobre infine, partì con Fabio Iacchini, Mario Morelli e Silvio Mondinelli, e con loro conquistò l’anticima dello Shisha Pangma (8013 metri). Era la seconda volta che arrivava ad ottomila metri di quota.
           
Da allora il desiderio di seguire le orme dell’amico Gnaro si fece sempre più vivo: nel mirino di Confortola infatti ci sono tutte le 14 montagne della terra, come dimostrano anche le spedizioni intraprese dal valtellinese da quel momento in poi.
            
Il 2006 fu un anno intenso: con gli amici Michele Enzio, Gnaro Mondinelli e Cristian Gobbi, raggiunse la "vera" vetta dello Shisha Pangma, di 8027 metri. Poche settimane dopo, il 19 maggio, tentò la conquista del Lhotse (8510 metri) alla quale tuttavia dovette rinunciare per un principio di congelamento alle dita dei piedi.
          
Nello stesso anno però non contento, ancora col Mondinelli, toccò la vetta dell’Annapurna: era il 12 ottobre, la sua quarta volta a ottomila metri.
              
Il 2 maggio del 2007, con lo stesso compagno di cordata, saliva il Cho Oyu (8201 metri) e due mesi dopo, il 12 luglio, arrivava sulla vera cima del Broad Peak, a 8047 metri. Se per l’amico si tratta del suo memorabile 14esimo ottomila, quello che lo ha fatto entrare negli annali della storia come il sesto al mondo ad aver compiuto l’incredibile impresa, per Confortola è la sua sesta cima, il quinto ottomila: e siamo a meno 9.
           
Quest’anno l’alpinista di Valfurva replicherà il progrmma del 2004 cercando di ottenere risultati migliori. Non solo salirà all’Everest nella spedizione di Agostino Da Polenza, con cui era già arrivato in cima nel 2004, ma tenterà anche il K2. Dopo poche settimane dal previsto ritorno dall’Himalaya infatti, sfiderà la "montagna delle montagne".
              
Negli utlimi anni inoltre, Marco Confortola si è dedicato con grandi energie alla promozione della montagna e dello sport tra i giovani e i giovanissimi. Nel 2005 infatti, ha fondato l’associazione senza fine di lucro “Lo Sport è Vita”, attraverso le cui attività cerca di trasmettere ai più piccoli le proprie esperienze e conoscenze.
         
Tale iniziativa si basa sulla sua convinzione che attraverso lo sport si possa insegnare ai ragazzi lo spirito di squadra, di sacrificio, la passione e l’umiltà con cui, nella vita, bisognerebbe perseguire i propri obiettivi.
             
Tra le più recenti iniziative quella de 16 settembre 2007 ha riscosso particolare successo: Confortola ha organizzato l’ascesa alla cima del Cevedale di un gruppo di ragazzi delle scuole elementari e medie della Valfurva. Data la buona accoglienza all’evento, la giornata diventerà un appuntamento annuale: nel 2008 infatti è prevista l’ascesa sul Tresero.
  

              

                               
                      Valentina d’Angella

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