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Svizzera: nuovi scavi nel paradiso archeologico del Monte San Giorgio

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CASSINA, Svizzera —  E’ un vero e proprio forziere di tesori archeologici, ora incastonato tra le vette delle Alpi svizzere ma con un’esperienza lagunare nel lontano passato. Sta per partire una nuova campagna internazionale di scavi, guidata dal Canton Ticino.

Gli scavi dureranno un mese e coinvolgeranno, tra gli altri, l’Università di Bonn e dei ricercatori cinesi di Guizhou, dove sono stati rinvenuti dei fossili simili a quelli del Monte San Giorgio.
 
Obiettivo ultimo delle ricerche archeologiche in queste zone – in corso da ormai 150 anni – è quello di ricostruire l’ambiente, in particolare la fauna che abitava la zona, nel periodo che va da 245 a 230 milioni di anni fa, nel Triassico medio.
 
Allora, il Monte San Giorgio era un’immensa laguna marina. Testimoni ne sono i numerosissimi fossili di animali acquatici già venuti alla luce nella zona. Solo nel museo di Zurigo sono conservati 6 mila reperti appartenenti a 35 specie di rettili, 100 pesci, 100 invertebrati e 4 vegetali.
 
La scoperta più importante è del 1973: il ritrovamento di un fossile di Tanystropheus, un rettile con un collo da giraffa.
 
Nel mese di luglio del 2003 il Monte San Giorgio è entrato nell’elenco del patrimonio mondiale dell’UNESCO. In nessun’altro posto al mondo, infatti, esiste un "diario storico" lungo 15 milioni di anni che presenti la medesima continuità di questa zona. Un vero paradiso per gli archeologi.

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