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Tutti i numeri del Makalu

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Pendici verticali ed esposte ai venti. Il Makalu è una montagna tecnica e difficile, da cui principianti e spedizioni commerciali restano alla larga. Basti pensare che è l’unico ottomila dell’Himalaya a non essere stato salito in invernale. L’ultimo a provarci fu Jean Christophe Lafaille, nel 2005: scomparve nel nulla nei pressi della cima, e non fu mai più ritrovato.

Pochi alpinisti vi si dirigono ogni anno, e raramente tornano vittoriosi. Nella storia dell’alpinismo, troviamo infatti solo 234 cime raggiunte su 1342 tentativi.
  
Tra le imprese che hanno avuto successo, troviamo anche 5 dicese con gli sci. A parte l’austriaco Alexander Lugger, gli autori sono tutti italiani: Hans Kammerlander, Abele Blanc, Christian Kuntner e Stephan Paul Andres.

Secondo i dati, aggiornati allo scorso ottobre, sono solo 3 le solitarie andate a buon fine: la prima è del leggendario Jerzy Kukuczka, nel 1981; poi ci sono quelle dei francesi Marc Batard e Pierre Beghin nel 1988 e 1989.

Nove donne hanno raggiunto la cima del Makalu. Una di loro è la persona più anziana mai arrivata lassù: si tratta della polacca Czerwinska, quasi 57 anni, che ha raggiunto il successo la primavera scorsa. Il più giovane è stato Chhang Dawa Sherpa, non aveva ancora compiuto 19 anni.

Come accennavamo nell’attacco, quasi tutti gli alpinisti che si dirigono al Makalu sono esperti o professionisti. Ne è testimonianza anche il fatto che sinora, la maggioranza è salita in vetta senza l’ausilio dell’ossigeno: il 64 per cento.

Sono 22 le morti avvenute sui diversi versanti della montagna. Metà è accaduta ad alpinisti in salita, l’altra metà ad alpinisti che avevano già raggiunto la cima. Emblematica della grande difficoltà della salita è la causa principale di morte: la caduta. A seguire, ma in minsura minore, vengono il mal di montagna e i congelamenti.

Nessun italiano, però, è mai morto sul Makalu, nonostante ci abbiano provato in molti. I tentativi italiani vantano anche un’ottima percentuale di successo: su 96 tentativi, la cima è stata raggiunta 21 volte, e sempre senza ossigeno. Nessun altro paese può vantare una tale "impeccabilità" su un così alto numero di tentativi.

L’Italia ha portato sulla cima del Makalu anche la fiaccola olimpica di Torino 2006, recante un messaggio di pace autografato dal Dalai Lama. A compiere l’impresa è stata la spedizione di Mario Vielmo, la primavera scorsa. Quel giorno in vetta sono arrivati anche Renzo Benedetti, Angelo Giovanetti, Daniele Bernasconi e Mario Panzeri.

L’unico Paese ad aver portato in vetta più alpinisti dell’Italia è stata la Spagna, che però vanta una percentuale di successi inferiore a quella italiana (17 per cento contro il nostro 22 per cento). Sono arrivati sulla vetta del Makalu 26 spagnoli, di cui due con l’ossigeno.

Sara Sottocornola

Fonte dati: Himalayan Database di Elizabeth Hawley.

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