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Christophe Profit, l’eroe del Petit Dru

immagine generica

“Nel 1982 il francese Christophe Profit sale slegato la parete ovest del Petit Dru in tre ore e dieci minuti di arrampicata. Un tempo da marziani. Poi Profit scala in un solo giorno le tre mitiche pareti nord dell’Eiger, del Cervino e delle Grandes Jorasses: è cominciata l’era della fantascienza”.

Così la storia dell’arrampicata parla del protagonista di questo film: Profit, alpinista francese entrato nella storia, oltre che per le imprese appena citate, per la prima salita al K2 dallo sperone nordest.

Ma il Petit Dru resta la sua parete, la sua impresa incredibile. E il film, con la sapiente regia di Nicolas Philibert, racconta la storia che lo lega a lei. Christophe Profit, in solitaria, sulla liscia muraglia della parete ovest del Petit Dru.  La celebre guglia di 3733 metri nella parte settentrionale del gruppo del Monte Bianco che, insieme al Grand Dru (3754 metri), costituiscono l’Aiguilles du Dru.
 
Le immagini scorrono spettacolari e l’arrampicata di Christophe Profit rivela l’eredità dell’alta scuola francese di Lionel Terray, Jean Couzy, Georges Livanos, Gaston Râbuffat, René Desmaison.
Il film é una fedele ricostruzione dell’impresa eccezionale compiuta da Profit nel 1982. Rappresenta una sorta di documentario girato al naturale, che riprende il protagonista "in diretta" durante la sua impresa. Il realismo della pellicola fa crescere nello spettatore una tensione che lo tiene con il fiato sospeso per minuti e minuti ancora, via via che procede l’interminabile "diedro di novanta metri" in arrampicata libera e senza protezioni.
L’eccezionalità di questo film è stata premiata in molti festival di importanza mondiale. Gran Premio Festival di La Plagne, Francia, 1985. Premiato al Festival di Graz, Austria, 1986. Premiato al Festival di Les Diablerets, Svizzera, 1986. Premio del film di montagna al Festival di Banff, Canada, 1987. Presentato al Filmfestival di Trento, Italia, 1986. 
 
Elisa Lonini
 

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