Curiosità

Come nacque la neve

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Molti conosco la fama della Carnia come terra ricca di leggende. Ma che sul monte Crostis (2.250 metri) fosse nata la neve, crediamo siano davvero pochi a saperlo.

 

Racconta questa leggenda che si era alla fine del mese di marzo, e che i primi segni della primavera cominciavano già a farsi sentire. Cominciò d’un tratto a fuoriuscire un leggero vapore dalla terra, che si alzava sempre più in alto, fino ad arrivare a ricoprire i fiumi, i laghi, le pianure, i boschi e il monte Crostis.
 
E più il tempo passava, più si faceva tutto bianco. Un bianco sempre più denso. così ogni cosa venne circondata e avvolta da quello che era ormai diventato una sorte di mare di nebbia candida.
 
Ma ecco che, ad un certo punto, venne fuori una pecora che andò su per la salita di Tualis, attraversò il bosco e svelta come un capriolo corse sulla cresta della montagna fino su all’ultima cima, poi con un grande salto arrivò su nel cielo.
 
Dietro di lei arrivò una seconda pecora, poi una terza, poi dieci, cinquanta e cento…
Allora sugli infiniti prati dal cielo iniziò  una gara, vivace e graziosa. Le pecore correvano leggere una più dell’altra e gli angeli volavano loro attorno e cercavano di fermarle afferrandole per i riccioli del loro vello di lana.
 
Ma le pecore si liberavano, lasciando tra le mani degli angeli i boccoli del loro soffice mantello. Ad un certo punto arrivò anche il vento ad unirsi a questa specie di gioco.
 
La lana sfilacciata, leggera dondolava nel vento, rilucendo al sole che stava salendo dietro le cime. i Fiocchi candidi giravano attorno a sé stessi  in una danza leggera, si alzavano su in alto e poi piano piano venivano giù, venivano giù…
 
La nevicata è andata avanti fitta, fitta, per tutta la notte, poi alle prime luci dell’alba la nuvola cominciò ad aprirsi e, sotto la luce incerta del primo mattino, la terra mostrò i monti coperti dal bianco mantello.
 
A questa vista rise appagato perfino il sole, che si alzava sul monte Crostis, come per una stregoneria che era riuscita bene. 
 
Renzo Balzan

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