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Trovati morti due escursionisti nello Stato di Washington. Cercavano lo Sasquatch, lo “Yeti americano”

“Erano partiti in cerca dello Sasquatch”. Così la rete televisiva CNN ha presentato la tragedia. Ma cosa sappiamo del “bestione peloso” che vivrebbe nelle sterminate foreste del Nord-ovest degli USA e nel vicino Canada?

Anche nell’Ovest degli Stati Uniti, nelle foreste in vista della costa del Pacifico, la ricerca di due escursionisti dispersi nei giorni di Natale è terminata con il ritrovamento di due corpi senza vita. Due uomini di 59 e 37 anni, residenti a Portland, la metropoli dell’Oregon, erano partiti per una camminata il giorno della vigilia di Natale.

Quando i due non sono tornati le famiglie hanno dato l’allarme, e sono partite le ricerche. Dopo il ritrovamento dell’auto della loro auto, uomini, cani, droni e un elicottero della Guardia Costiera attrezzato con un visore a infrarossi hanno battuto palmo a palmo la Gifford Pinchot National Forest, accanto al fiume Columbia e al confine tra lo Stato di Washington e l’Oregon.

“La ricerca è stata durissima, con fiumi in piena, temperature sottozero, pioggia e neve e tratti di foresta impenetrabile”, spiega un comunicato emesso la sera del 28 dicembre, dopo il ritrovamento degli escursionisti dispersi, dall’Ufficio dello Sceriffo della Contea di Skamania, e che è stato ripreso anche dal New York Times e dalla CNN.

“Entrambe le vittime sembrano aver perso la vita a causa del maltempo, dell’esposizione al freddo e della mancanza di preparazione”, prosegue il comunicato. A stupire chi legge a migliaia di chilometri di distanza, però, è una frase che lo Sceriffo della Contea di Skamania non dice, ma che ha immediatamente riempito le cronache locali e nazionali negli USA. “I due dispersi erano partiti in cerca dello Sasquatch”.

La tragedia di Natale riporta all’attenzione del mondo il mistero dello “Yeti d’America”, un ominide ricoperto da una folta pelliccia che vivrebbe nelle foreste del Nord-ovest degli Stati Uniti e della Columbia Britannica canadese. Il termine Sasquatch, utilizzato dai Chehalis e da altre tribù indiane della zona, è stato tradotto in inglese con Bigfoot, cioè Piedone.
Annuari e siti specializzati ricordano centinaia di veri o presunti avvistamenti. Sulle pagine web della Bigfoot Field Researchers Organization si scopre che il bestione viene regolarmente segnalato anche nell’Est degli USA, dalla North Carolina al Massachusetts.

Dell’avvistamento più celebre, avvenuto nel 1967 lungo il Bluff Creek, in California, testimonia un filmato girato da due uomini della zona, Roger Patterson e Bob Gimlin, nel quale si vede un esemplare di Bigfoot traversare una radura e poi sparire nel folto. Il video, analizzato e discusso molte volte, può essere visto su You Tube.

La celebre immagine del filmato Patterson-Gimlin

Patterson ha tentato invano, per anni, di vendere le sue immagini a varie società di produzione di Hollywood. “Credo all’esistenza del Sasquatch, ma sono convinto che quel filmato sia un falso” ha sostenuto il professor John Napier, per anni direttore del programma di Biologia dei Primati alla prestigiosa Smithsonian Institution di Washington.

Altri scienziati come Grover Sanders Krantz, antropologo della Washington State University e Geoffrey Howard Bourne, primatologo, hanno ipotizzato che lo Sasquatch/Bigfoot sia in realtà il Gigantopiteco (Gigantopithecus blacki), un ominide vissuto fino a 100.000 anni fa in Asia accanto all’Homo erectus e all’Homo sapiens.

Il bestione sarebbe arrivato in Nordamerica attraverso il ponte terrestre che è esistito per decine di migliaia di anni nell’odierno Stretto di Bering. A chi vuole approfondire la questione consigliamo di leggere Animali misteriosi, viaggio tra gli enigmi della criptozoologia, scritto da Franco Tassi, ex-direttore del Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise, uno che di orsi e altri animali di oggi se ne intende.
Una cosa però è leggere un libro che racconta in modo avvincente una storia misteriosa. Un’altra è partire a piedi in una foresta innevata, con temperature sottozero, e rischiare la pelle alla ricerca di un bestione della cui esistenza non si è certi. Per lanciarsi in un’impresa del genere, e con quel tempo, bisogna credere davvero in quel che si fa.

Un itinerario (estivo) dovrebbe aiutare gli avvistamenti

In estate andare in cerca del Bigfoot/Sasquatch a piedi o in auto è più semplice. La Camera di Commercio della Contea di Skamania, nello Stato di Washington, consiglia ai visitatori un itinerario per andare in cerca del bestione.
Chi lo segue tocca il Cape Horn View Point e poi il Beacon Rock State Park “dove un uomo di Portland ha incontrato una delle creature in una grotta, e un altro ha visto un’impronta di 28 per 15 centimetri”.  Seguono l’Old Man Pass e la panoramica Windy Ridge, da cui si vede bene il Mount St. Helens, protagonista nel 1980 di una rovinosa eruzione, seguita fino al 2008 da altri fenomeni. Nell’itinerario si ricorda che qui, nel 1955, è stato avvistato anche “uno Sasquatch albino, impegnato a lanciare con forza dei tronchi”.

La Camera di Commercio, com’è ovvio, ha per obiettivo lo sviluppo economico della zona, e quindi di far lavorare alberghi, ristoranti, campeggi, distributori di benzina e negozi. Se il Nepal si promuove anche grazie allo Yeti, una valle dello Stato di Washington ha tutto il diritto di fare lo stesso con il Sasquatch/Bigfoot.

Ha un tono completamente diverso – e proprio per questo stupisce – l’ordinanza che la Contea di Skamania ha varato nel 1969 e ribadito con piccole modifiche nel 1984. Secondo il provvedimento, chi fa male in qualunque modo a un Bigfoot viene punito con una multa di 1000 dollari e fino a un anno di prigione.
In confronto, chi abbatte un’aquila di mare testabianca, che è il simbolo degli Stati Uniti d’America, viene punito in tutto il territorio nazionale con gli stessi dodici mesi dietro alle sbarre, ma con una multa di ben 5.000 dollari.

“Lo Sasquatch – Yeti, Bigfoot, o Grande Scimmia Pelosa  – viene dichiarato una specie a rischio di estinzione. Istituiamo quindi uno Sasquatch Refuge, il cui confine coincide con quello della Contea” recita nella parte finale l’ordinanza. “Se però il medico legale dovesse determinare che la vittima era un antropoide, allora si dovrà procedere per omicidio” conclude il testo. Allo Sasquatch, o Bigfoot se preferite, non si deve fare del male.

 

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